Chi sono gli 8 candidati per l’incarico di Presidente/AD di Sport e Salute
(di Lorenzo Vulpis) – Sono stati appena 67 i “curricula” arrivati sul tavolo di Palazzo Chigi per il ruolo di presidente di “Sport e Salute” (con funzioni anche di AD), dopo le dimissioni di Rocco Sabelli (l’uomo “forte” voluto da Giancarlo Giorgetti all’epoca del governo pentastellato). Dopo il primo “screening” l’attenzione del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora si è focalizzato su 8 candidati. Da questo ristretto numero uscirà, nei prossimi giorni, il nome del nuovo manager pubblico. A conferma del fatto che si voglia procedere velocemente, i colloqui proseguiranno, nelle prossime ore e anche durante la giornata di sabato.
Ai colloqui conoscitivi hanno dato “conferma” Anna Rita Balzani (già consigliere Coni Servizi SpA nel 2016 ed ex velocista di buon livello), Vito Cozzoli (attuale capo gabinetto del ministro Patuanelli al MISE), Virginia Filippi (già DG FIGC nel periodo di “Calciopoli”), Francesco Landi (attuale consigliere di Sport e Salute), Igor Lanzoni (sport manager e dirigente sportivo con un vissuto nel mondo degli sport da combattimento), Fabio Pagliara (segretario generale FIDAL), Fabio Pigozzi (docente universitario molto famoso nel mondo dello sport) e Francesco Soro (avvocato, dirigente CONI ma soprattutto ex capo gabinetto del presidente Giovanni Malagò).
Ma quale sarà lo scenario futuro? Da “ambienti” vicini a Palazzo Chigi il ministro Spadafora è in forte fermento su questa “partita” e lo si vedrà partecipare (nei prossimi giorni) a molti eventi dedicati a temi di “politica sportiva”.
Ha le idee molto chiare sul futuro di “Sport e Salute”: il nuovo presidente/amministratore delegato dovrà “seguire” l’indirizzo politico dettato dal ministero. Un primo tentativo di lanciare un ministero dello Sport in stile “francese”. Chiunque dovesse vincere, pertanto, dovrà pedissequamente seguire le “linee guida” del ministro Spadafora.
In pole position c’è Vito Cozzoli, tecnico con pluriennale esperienza in ambito istituzionale. Già capo gabinetto dell’ex ministro del MISE e Lavoro, con Luigi Di Maio e precedentemente con Federica Guidi (dal 2014 al 2016). Un tecnico “perfetto” per il nuovo progetto di Spadafora e soprattutto un dirigente molto “silenzioso” capace di costruire relazioni in ogni incarico politico ricoperto negli ultimi anni.
La “sorpresa” (positiva), all’interno del lotto degli “8” candidati, è sicuramente la figura di Fabio Pagliara, segretario generale in carica in FIDAL (lavora al fianco del presidente Alfio Giomi). Conosce molto bene regolamenti, statuti, ma soprattutto la “macchina” del CONI e delle FSN, da cui proviene (è stato segretario generale anche alla Federhockey su prato). Non ha una impostazione prettamente “politica”, ma sa muoversi anche in ambienti politici (a livello trasversale). E’ in grado di essere immediatamente operativo come presidente/AD di “Sport e Salute”, dopo l’esperienza pluriennale all’interno del mondo delle FSN. Nell’ambiente è considerato un “visionario” (suo il progetto della “Runcard” e delle “Sport Cities“), ma soprattutto un “pacificatore”. Una caratteristica, quest’ultima, assolutamente preziosa dopo l’esperienza Sabelli, che non ha mai “sfondato” nella simpatia della stragrande maggioranza dei dirigenti sportivi tricolori.
Nel caso in cui Spadafora volesse “stupire“, optando per una scelta nettamente diversa, l’attenzione potrebbe cadere soprattutto sul nome delle 2 donne-candidate (Balzani o Filippi). Più ridotte le possibilità di successo di Pigozzi, Lanzoni, Landi e dell’avvocato Soro (nonostante l’esperienza maturata negli ultimi anni al fianco del presidente del CONI).
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