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Emergenza Coronavirus: un Piano Marshall per il calcio portoghese

(di Felix Agresti de Philippis) – Lo scorso lunedì 13 aprile, l’avvocato portoghese Luís Miguel Henrique – che oltre ad essere un rispettato legale, interviene anche come opinionista al programma “Jogo Economico” sulla piattaforma televisiva “JE TV” – ha rilasciato un’intervista al quotidiano lusitano “A Bola”, esprimendo tutte le preoccupazioni sul futuro del calcio del suo Paese.

In particolare, Henrique si è soffermato sulla necessità di rispondere alla crisi causata dalla pandemia Covid-19 proponendo una sorta di “Piano Marshall” per il calcio portoghese, dal momento che le singole squadre non saranno in grado di far fronte alle conseguenze di questa crisi globale. A parte il Benfica, che grazie ai 126 milioni di euro incassati dalla cessione di Joao Felix all’Atletico Madrid può contare su una minima solidità finanziaria, gli altri club della “Primeira Liga” soffriranno un impatto economico gigantesco.

Sempre secondo l’avvocato Henrique, questo massiccio intervento economico diventa indispensabile perchè, negli ultimi dieci anni, l’industria del football portoghese è diventata uno dei settori strategici in seno al sistema economico di Lisbona, uno dei principali asset del PIL (Prodotto interno lordo) nazionale. Non solo: nel corso degli anni il sistema calcio lusitano è riuscito a rafforzare il brand “Portogallo” all’estero e, allo stesso tempo, ad attrarre investitori stranieri, in molti casi provenienti dalla Cina.

In ultima analisi, Henrique ha sottolineato che, senza l’aiuto di organi sovranazionali, questo ambizioso Piano Marshall difficilmente potrà essere messo in pratica. In questo periodo l’economia globale è in seria difficoltà e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha già previsto una contrazione del PIL lusitano attorno all’ 8% (una delle percentuali più alte nel panorama europeo). Di conseguenza, lo stato portoghese è troppo debole per farsi carico di un tale esborso, rendendo così necessario l’aiuto esterno di UEFA e FIFA che, al contrario, dispongono delle risorse economiche richieste.

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Redazione

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