Il COVID-19 colpisce anche Adidas: calo del 97% degli utili netti. Il governo tedesco risponde con un maxi-prestito.
(di Felix Agresti de Philippis) – Il Coronavirus sta avendo un impatto senza precedenti sui conti di Adidas. La società tedesca di abbigliamento e attrezzature sportive ha chiuso il 1° trimestre del 2020 con un utile netto di 20 milioni di euro, il 97% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche il fatturato, dal canto suo, si è ridotto nei primi tre mesi dell’anno, con un calo del 19%, pari a 4.753 milioni di euro. Il colosso dello sportswear tedesco mantiene chiuso il 70% dei suoi negozi, ma il canale e-commerce del gruppo teutonico registra una crescita del 35% tra gennaio e marzo e del 55% solo nel terzo mese dell’anno.
Ad eccezione della Russia e del Nord America, dove è cresciuta rispettivamente del 9% e dell’1%, Adidas ha tagliato le vendite in tutti i mercati in cui opera. In Europa il calo è stato dell’8%, mentre nei mercati emergenti è stato dell’11%.
“Nonostante la situazione, sono fiducioso nelle prospettive a lungo termine di Adidas”, ha affermato Kasper Rorsted (CEO del gruppo – nella foto sotto) in una dichiarazione alla stampa tedesca. “Il nostro obiettivo per il futuro è quello di accelerare la nostra strategia digitale”, ha aggiunto.
In soccorso di Adidas il Governo tedesco ha lanciato lo scorso 15 aprile un pacchetto di aiuti per tentare di limitare i danni economici. Il colosso europeo degli articoli sportivi e della moda ha ottenuto l’approvazione di un prestito di 2,4 miliardi di euro dalla Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW), la banca statale tedesca per lo sviluppo. A questo importo si è aggiunta una seconda linea di finanziamento pari a 600 milioni di euro, proveniente da un consorzio di banche partner di Adidas costituito da Bank of America, Citibank, Deutsche Bank, HSBC, Mizuho Bank e Standard Chartered Bank. L’azienda tedesca ha inoltre accettato di sospendere il pagamento dei dividendi fino a quando non saranno in grado di rimborsare questi prestiti, che serviranno a salvaguardare la flessibilità finanziaria della società.
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