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PRENDE CORPO L’IDEA DI UNA SUPER LEGA NORDAMERICANA CON I CLUB DI MLS E LIGA MX

(di Sejon Veshaj) –  La 1a edizione della “Leagues Cup, torneo organizzato dalla MLS (Major League Soccer, massimo campionato calcistico del Nord America) e dalla “Liga MX” (Serie A messicana), con la finale disputata lo scorso 18 settembre 2019 al Sam Boyd stadium di Las Vegas, potrebbe rappresentare uno snodo fondamentale verso la creazione di una ‘Super League’ nord-americana.

Secondo il The Guardian, il nuovo format della Leagues Cup, pur non essendo stato accolto calorosamente dai tifosi, è stato il primo vero prodotto di una partnership tra la Major League Soccer e Liga MX. Questa nuova alleanza sarebbe nata con la prospettiva di sfruttare al massimo la visibilità mediatica generata dall’edizione della Coppa del Mondo di calcio che i tre Paesi (Canada, Stati Uniti e Messico) ospiteranno nel 2026 (il primo nella storia della FIFA ad essere svolto in tre nazioni diverse) e dell’opportunità di elevare ulteriormente la popolarità del calcio nell’America settentrionale.

“È probabile che la creazione di una super league nordamericana sia la soluzione migliore per la MLS a breve termine e per la Liga MX a medio termine, ma a lungo termine è la scelta migliore per entrambi. Il potenziale valore economico generato sarebbe immenso, oltre a migliaia nuovi posti di lavoro che si verrebbero a creare. Senza dubbio è un’alternativa che dovrebbe essere esplorata e analizzata”, ha dichiarato recentemente Alejandro Irarragorri, proprietario delle squadre della Liga MX dell’Atlas FC e del Santos Laguna.

Una Super Lega nordamericana entrerebbe con forza nel panorama sportivo mondiale, con la possibilità di produrre eventi e competizioni di grande richiamo. Il commissario generale della MLS Don Garber all’inizio di quest’anno ha definito compimento del “sogno finale”, l’opportunità di riunire le due leghe calcistiche. Volontà crescente anche tra i piani alti della federazione messicana, con il Presidente della Liga MX Enrique Bonilla che ha definito possibile una fusione in futuro.

Sotto l’aspetto tecnico, la Liga MX conserva ancora una supremazia in termini di risultati sportivi (come dimostrato dalla finale della Leagues Cup tutta messicana tra Cruz Azul e Tigres UANL) e audience, attirando sempre più emittenti televisive. Sotto l’aspetto finanziario però, ben diciassette club della MLS sono stati recentemente inclusi nel ‘Football Finance 100’ di Soccerex, sito statunitense che stila annualmente la classifica dei cento club, con il maggior valore economico nel mondo, mentre il campionato messicano presenta solo tre squadre nella nobile classifica stilata.

Sotto il profilo politico-finanziario, la creazione di una super lega nord-americana realizzerebbe in certo modo quelle che sono le idee coltivate da anni in Europa, con la creazione di una super lega europea in sostituzione della Champions League. In MLS, le franchigie vengono ammesse in base al merito commerciale e non sportivo, mentre la Liga MX ha sospeso le promozioni e le retrocessioni per i prossimi cinque anni a causa delle preoccupazioni sulla redditività finanziaria dei club in seconda divisione. La diversa cultura sportiva in Nord America permetterebbe di creare una super lega badando principalmente alle logiche di mercato e dello spettacolo a differenza di quanto avviene in Europa, dove lo sport è legato in maniera intrinseca ai tifosi e ai diversi interessi tra una Nazione e l’altra.

In termini pratici, le principali difficoltà di una fusione tra Liga MX e MLS sarebbero da identificare nella difficile gestione di tutte le squadre partecipanti: l’MLS comprende ventisei squadre, con il recente esordio dell’Inter Miami di David Beckham, oltre alla già programmata iscrizione di altre quattro nuove franchigie tra il 2021 e il 2022, l’Austin FC, i Sacramento Republic, Charlotte e St Louis, che porteranno presto la lega ad avere trenta società. La Liga MX invece, è composta da 18 club (dopo l’esclusione del Veracruz lo scorso anno), il che significa dover gestire complessivamente quarantotto squadre, che obbligherebbero le federazioni a suddividere il torneo in divisioni regionali, sulla falsa riga di quanto avviene nei campionati Nordamericani di NFL, NBA e MLB.

Diversi aspetti logistici creerebbero ulteriori ostacoli nell’organizzazione delle partite, sia per le differenze climatiche fra le tre Nazioni, che renderebbero difficile disputare alcuni match invernali in Canada e negli Stati Uniti, sia per le enormi distanze da percorrere per le squadre durante la stagione.

Una fusione inoltre, sarebbe deleteria per la Concacaf Champions League, almeno in termini di rilevanza, oltre a turbare la Fifa, la cui approvazione sarebbe necessaria. La Concacaf (organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio del Nordamerica, Centroamerica e dei Caraibi) sembra intenzionata a non voler cedere a quest’eventualità, annunciando in settimana l’intenzione di espandere e rinnovare l’attuale formula della Champions League centroamericana.

 

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