Fondo Salva Sport: la stangata per l’industria del gioco è superiore alle attese
Il contributo al fondo “salva sport” per i prossimi 18 mesi sarà pari allo 0,50% degli incassi delle scommesse sportive e virtuali. In realtà il prelievo, dicono gli esperti, sarà del 15%. La stangata prevista dal Dl Rilancio per il settore scommesse è più pesante di quanto sembri, anche se il Governo ha modificato la natura del fondo “salva sport”: i 40 milioni nel 2020 e 50 milioni nel 2021 versati dal settore scommesse sotto forma di contributo – in precedenza indicati come “minimo garantito” – diventano un “importo massimo”.
Significa che il contributo del betting allo sport non supererà 40 e 50 milioni, rispettivamente nel 2020 e 2021. Per l’industria delle scommesse, riportano fonti interpellate da Agipronews, sarà comunque un colpo difficile da assorbire: con la rete di accettazione chiusa almeno fino al 14 giugno, la stima degli incassi nell’anno in corso è scesa vertiginosamente, dai 14,5 miliardi del 2019 ai circa 9 con cui potrebbe chiudersi il 2020. La quota versata all’Erario, di conseguenza, quest’anno crollerà a 270 milioni di euro (contro i 430 dello scorso anno). In questo quadro di crisi post-virus, irrompe il contributo da 40 milioni voluto dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.
Per i bookmaker, la norma si traduce in un aumento fiscale prossimo al 15% e un totale versato allo Stato di 310 milioni di euro. Guardando al 2021, la progressiva ripresa del business porterà il settore a produrre i 50 milioni previsti per il fondo “salva sport”: se gli incassi torneranno ai livelli ordinari, l’aumento fiscale resterà comunque al di sopra dell’11%
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