Donna (Paradigma Law & Strategy): Vi spiego i rischi del decoupling tecnologico per il mercato dei diritti tv del calcio
(di Massimo Donna)* – Di “Decoupling”, o disaccoppiamento, parlarono per la prima gli economisti durante la crisi finanziaria del 2008, teorizzando che la crisi avrebbe interessato unicamente i paesi occidentali, mentre quelli in via di sviluppo (ricordate gli Emerging Markets, tanto in voga all’epoca?) sarebbero rimasti immuni dalle conseguenze innescate dai mutui subprime americani. In realtà non andò così, e la globalizzazione fece il suo corso infettando le economie di tutto il mondo, senza distinzione.
Il nuovo Decoupling in tempi di Coronavirus, invece, è già una realtà. Si tratta del Decoupling tecnologico, che vede lo sviluppo tecnologico dell’Occidente disaccoppiarsi radicalmente da quello dell’area cinese. La pietra della discordia, quella che ha esacerbato e portato alla luce mugugni e sospetti che covavano da tempo sotto rapporti diplomatici apparentemente cordiali, è stato il ruolo di Huawei, un gigante tecnologico della Terra di Mezzo, nella progettazione e costruzione delle nuove reti di telecomunicazione 5G. Infatti, l’America di Trump ha esercitato pressioni fortissime sui suoi alleati (inclusa l’Italia) affinchè questi escludessero Huawei dagli appalti per la realizzazione dell’infrastruttura 5G, sostenendo che la società cinese sarebbe stata legata al governo di Xi Jinping ed avrebbe potuto inserire delle “backdoors” nelle reti telecom, ossia dei canali nascosti attraverso i quali far transitare dati ed informazioni di società e consumatori occidentali. I paesi occidentali, inizialmente restii a rinunziare ad un fornitore avanzato come Huawei, hanno finito per cedere alle pressioni del governo USA, con la conseguenza che le reti 5G dell’occidente e dell’area cinese (inclusa buona parte dell’Africa) si svilupperanno su fondamenta tecnologiche completamente diverse.
Ma le infrastrutture 5G non sono l’unica preoccupazione del governo USA: negli ultimi mesi, infatti, gli strali del presidente Trump hanno colpito anche “Tik-Tok”, il social media popolarissimo tra gli adolescenti di tutto il mondo, accusato di violare i dati personali dei propri utenti, che finirebbero ancora una volta nelle mani del governo cinese. Vista la popolarità del social network, vietarlo in USA (con conseguente probabile bando anche negli altri paesi occidentali) significherebbe ancora una volta disaccoppiare il divertimento e la socialità tecnologica degli adolescenti cinesi da quella dei giovani occidentali.
Il Decoupling tecnologico, già di per sé un fenomeno potenzialmente epocale, rischia inoltre, di dar luogo ad un altro Decoupling, ancor più significativo per tifosi e per lo sport business. Infatti, la scorsa settimana il governo cinese ha deciso di oscurare le trasmissioni televisive della Premier League sul territorio della Repubblica Popolare, quale rappresaglia per la decisione del governo di Boris Johnson di escludere Huawei dalla realizzazione della rete 5G nel Regno Unito. E’ evidente come una misura del genere da parte del governo cinese incida direttamente e pesantemente sui futuri proventi dei diritti televisivi oggi della Premier League, ma in futuro anche di altri campionati occidentali, così come sul mercato delle sponsorizzazioni. Quello cinese, infatti, è un mercato enorme e molti sponsor stranieri, anche di Serie A, scelgono il loro club sulla base della notorietà che la squadra può vantare nella Repubblica Popolare. Per noi avvocati è oramai imprescindibile disciplinare il rischio geopolitico nei contratti per la concessione dei diritti televisivi ed in quelli di sponsorizzazione.
*avv. Massimo Donna (nella foto in primo piano)
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