Tokyo2021 “vetrina” economica, oltre che sportiva, del Giappone
Si torna a parlare di Olimpiadi a poco più di 224 giorni dall’evento a cinque cerchi, slittato tecnicamente di un anno dopo l’esplosione della pandemia da Coronavirus.
Le Olimpiadi estive del 2021 (in programma dal 23 luglio all’8 agosto) saranno per il Giappone la “vetrina” dell’orgoglio di una nazione che ha sempre saputo gestire in maniera intelligente, innovativa e senza rischi le sfide in campo internazionale.
Segnali rassicuranti anche sul fronte della emergenza sanitaria, tenuta assolutamente sotto controllo. Nell’ultimo report approvato dal ministero della Salute (dati rilevati al 19 novembre), dall’inizio del contagio, in tutto il Giappone, la media giornaliera dei casi positivi non ha mai superato le 2.179 persone, mentre, sempre alla stessa data di monitoraggio, il totale dei casi positivi è stato pari a 855 unità. Oltre a ciò si registrano soli 5 decessi ogni milione di abitanti.
Un’Olimpiade totalmente “green”
“Questi numeri dimostrano come oggi il Giappone sia una delle nazioni pronte a gestire il post Covid sia sotto il profilo della sicurezza, sia nell’ideazione e realizzazione di manifestazioni di forte impatto emotivo, con tecnologia e sostenibilità ambientale a caratterizzare questa edizione storica”, ha spiegato Marco Mazzi Ceo di Tre Emme Sport. “Un esempio concreto è la costruzione del Villaggio Olimpico in un’isola artificiale supportata da energia ad idrogeno con i sistemi di trasporto alimentati da pile a combustibile. La maggioranza degli impianti sportivi previsti dagli organizzatori saranno alimentate da fonti energetiche. Un evento olimpico, quindi, con una grande attenzione ai tempi ambientali, a partire dalla lotta contro il cambiamento climatico”.
Otto impianti olimpici sono completamente nuovi, mentre le restanti strutture rappresentano l’eredità degli eventi passati, tra cui proprio l’Olimpiade di Tokyo 1964, oltre ad una serie di strutture smontabili (per contenere i costi organizzativi della manifestazione). Il budget delle Sport Facilities permanenti è al momento di 2,79 miliardi di euro (con una crescita di oltre 20 punti percentuali rispetto alle previsioni iniziali).
La legacy di Tokyo2021
Forte attenzione, da parte degli organizzatori, all’utilizzo di strutture esistenti. Il Tokyo New Olympic National Stadium, costruito ad esempio nel 1964, è stato totalmente ristrutturato da Kengo Kuma, archistar famoso per la sua filosofia di rispetto ambientale (lo stadio è stato progettato puntando su materiali naturali come il legno e il lattice). Al termine di questi lavori il budget ha toccato quota
1 miliardo di euro (prevista una capienza di 68mila posti a sedere).
Merita particolare attenzione il “Nippon Budokan”, impianto dove si disputeranno i tornei dedicati alle arti marziali. Una vera a propria “casa spirituale”, che, oltre ad essere una struttura sportiva efficiente, è anche un monumento della storia giapponese.
“Tra le nuove costruzioni, da prendere come modello, vi è l’Aquatic Center di Tokyo, impianto dedicato al nuoto con circa 15mila posti (ridotti a 5mila alla fine dei Giochi)” continua Mazzi. ”Sarà anche questo un elemento vincente di post legacy che il Giappone potrà e dovrà dimostrare, nel tempo, con una media attesa di circa 1 milione di visitatori annui. Questa sarà la sfida futura nei prossimi anni: ovvero riutilizzare strutture olimpiche per l’organizzazione di manifestazioni sportive di alto livello (arrivando così a coprire tutti i costi).
La presenza di eventi top, con un grande richiamo di pubblico, può essere una leva strategica per la gestione di queste strutture, soprattutto al termine delle Olimpiadi. Il contenimento della pandemia, già in atto in questi mesi sull’intero territorio nazionale, consentirà inoltre di ritornare alla normalità, puntando sul fattore “festivalizzazione”, vero e proprio motore vincente di ogni manifestazione di successo se parliamo di intrattenimento”.
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