Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Sole 24 Ore“ si tratterebbe della proposta finale. Comprenderebbe le garanzie e gli aggiustamenti decisi durante le consultazioni tra gli acquirenti e l’advisor della trattativa (Goldman Sachs).

Adesso toccherà a Suning e alla famiglia Zhang rispondere alle ultime sollecitazioni economiche. Gli stessi hanno rifiutato la prima proposta di 750 milioni di euro (comprensivi del debito di circa 400 milioni che grava sulle casse nerazzurre) ritenuta troppo bassa, a tal punto che la trattativa sembrava ormai essere conclusa.

La nuova offerta sarà presumibilmente ritoccata al rialzo, anche se pare difficile immaginare una cifra molto diversa da quella proposta precedentemente: l’Inter ha infatti necessità di un aumento di capitale di 200 milioni di euro (entro fine anno) per venire incontro ad esigenze finanziarie incombenti (come gli stipendi e le rate dei calciatori acquistati).

L’interessamento verso il club nerazzurro non si limita, però, esclusivamente al fondo d’investimenti londinese, che rimane comunque l’unico ad aver già intrapreso la fase di due diligence e ad aver presentato un’offerta ufficiale: infatti Steven Zhang avrebbe avviato una serie di negoziazioni con una cordata composta dal gruppo americano Fortress e dal fondo sovrano Mubadala.

L’esclusività con BC Partners è scaduta venerdì e quindi il gruppo Suning è libero di trattare con altri soggetti, tra i quali potrebbe esserci anche il fondo scandinavo di investimento EQT, che sembra essere in seconda fila rispetto agli altri.