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La virtual reality di Rezzil per il calcio, tra metodi di allenamento, strumenti di analisi e sicurezza dei player

(di Marco Casalone) – Dopo essere diventata parte integrante degli sport motoristici e di discipline come tennis, hockey e football americano, anche nel mondo del calcio la realtà virtuale sta lentamente iniziando ad influenzare l’attività quotidiana delle società professionistiche, anche grazie al lavoro di alcune avveniristiche aziende specializzate.

Una di queste è Rezzil, fondata nel 2017 a Manchester ma operativa anche negli USA con una sede nel New Jersey: oltre a collaborare con alcuni tra i top club europei (come Liverpool, Manchester City, Arsenal, Paris Saint-Germain e, in Italia, Juventus e Milan), ha recentemente ricevuto finanziamenti per oltre 2,5 milioni di dollari da alcuni grandi nomi del mondo del calcio, come Thierry Henry, Gary Neville, Michail Antonio e Vincent Kompany.

Nel corso di una recente interviste rilasciata al portale statunitense SportTechie.com, il co-proprietario di Rezzil Christian Barsanti (ex manager finanziario con esperienze pluriennali in Goldman Sachs e Prudential Investment) ha illustrato le caratteristiche dei loro prodotti in Virtual Reality: “Le nostre piattaforme VR sono state concepite per diversi obiettivi: Rezzil Elite, per esempio, offre strumenti per l’analisi post partita, permette di entrare nella mente del calciatore in ogni momento di gioco e aiuta gli analisti a capire il perchè delle loro giocate e delle loro scelte; inoltre, comprende attività che aiutano a velocizzare il recupero fisico, come esercizi di fisioterapia virtuali e consigli personalizzati sui carichi di lavoro in allenamento”.

Il programma Rezzil Index è invece progettato per migliorare il processo decisionale dei giocatori durante il match attraverso diversi esercizi cognitivi che simulano una fase di pressione della squadra avversaria: “Con Index diamo agli atleti la possibilità di allenarsi sul sistema di gioco e di inserirlo nella loro memoria muscolare, ma di farlo in maniera coinvolgente e divertente, senza rendere noiosa la continua ripetizione del gesto” ha spiegato lo stesso Barsanti.

Ma la Virtual Reality di Rezzil, oltre a rappresentare un importante alleato per le squadre nelle fasi di preparazione e recupero, potrebbe rivestire, nel prossimo futuro, un ruolo decisivo anche per la tutela della salute dei giocatori.
Secondo un report del 2012 pubblicato dalla rivista medica World Neurosurgery, le commozioni cerebrali rappresentano il 22% degli infortuni legati al mondo del calcio, un dato confermato, nel 2019, da uno studio sulle malattie degenerative del cervello dell’Università di Glasgow, che ha evidenziato come gli ex calciatori professionisti abbiano circa tre volte più probabilità di contrarre malattie cerebrali legate alla demenza ed oltre cinque volte più probabilità di morire per il morbo di Parkinson rispetto al resto della popolazione.
L’azienda inglese, anche per limitare questa pericolosa tendenza, ha introdotto, nell’ultima versione della sua app di virtual training “Player 22″, una serie di esercitazioni specifiche per il colpo di testa che non prevedono alcun tipo di contatto con un pallone reale e che mirano ad incrementare precisione e potenza del tiro in tutta sicurezza.
“Il problema nasce già nelle squadre giovanili, dal momento che, al di sotto dei dodici anni di età, non viene consentito ai ragazzi di colpire la palla di testa in allenamento o in partita” ha spiegato Andy Etches, co-fondatore di Rezzil, in un’intervista al magazine online Input, “in questo modo, i piccoli calciatori non imparano la tecnica corretta e rischiano gravi infortuni nel corso della loro carriera, o ripercussioni ancora peggiori dopo il ritiro: invece, con il nostro programma, sia i giovani che i giocatori professionisti, possono esercitarsi senza alcun tipo di impatto potenzialmente pericoloso”.
Nonostante Player 22 sia stato rilasciato solo da pochi mesi, i dati preliminari hanno mostrato un aumento medio della precisione del 20% per ogni utilizzatore, numeri che hanno già spinto le squadre riserve delle società inglesi partner di Rezzil e diverse formazioni della FA Women’s Super League” (la massima serie calcistica femminile d’Oltremanica) ad utilizzare l’applicazione come metodo di allenamento supplementare.
Le esercitazioni in Virtual Reality non sono però un’esclusiva delle squadre professionistiche: Rezzil ha infatti reso disponibile il suo Player 22 per l’uso domestico su Oculus Quest 2, il visore di realtà virtuale lanciato sul mercato lo scorso anno dal presidente e amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg.
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