Il Lecce calcio debutta nell’A.I. con Inmatica
(di Marcel Andrè Vulpis) – L’intelligenza artificiale applicata allo sport è la nuova frontiera da esplorare e il calcio è in prima fila in questa nuova emozionante avventura. Sono diversi i club delle tre leghe tricolori che iniziano ad affidarsi all’A.I. (Artificial Intelligence) per migliorare le performance in campo, sia durante degli allenamenti, sia in occasione delle gare ufficiali.
Una rivoluzione digitale che interesserà, con tempi diversi, gli operatori del mercato calcio, modificando approcci culturali, assetti tecnici e modalità di programmazione (a partire dal settore tecnico). Le realtà sportive che investiranno su questo settore acquisiranno un innegabile vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza presente sul mercato.
Tra i club più attivi e all’avanguardia in questo settore, c’è l’U.S. Lecce. Il club salentino ha scelto come “artificial intelligence partner” il marchio Inmatica, che, oltre ad essere presente nella Capitale e a Soverato (CZ), ha aperto anche Monteroni di Lecce, a pochi chilometri dall’Università del Salento. Un investimento tecnologico a supporto, tra l’altro, dello sviluppo socioeconomico del territorio in esame.
“Lavoriamo principalmente per la pubblica amministrazione e per grandi player privati”, ha spiegato Fabio Colitta, responsabile gare d’appalto per Inmatica e referente territoriale per il Salento. “Operiamo nel mercato dell’IT (Information Technology, nda) e siamo considerati tecnicamente una “PMI innovativa”. Un paio di anni fa abbiamo avuto l’idea di legarci ad una università pubblica. Nello specifico all’Università del Salento, di cui poi siamo diventati partner tecnologico. Operando nel Salento siamo entrati in contatto con uno dei marchi più importanti del settore sportivo: il Lecce calcio. Da qui l’idea di lanciare un progetto di intelligenza artificiale (ribattezzato “A.I. 4 Soccer”) a supporto del club, in collaborazione con l’Università del Salento, con il distretto “Dhitech” (consorzio pubblico-privato che orbita nel sistema dell’università pugliese) e con un’associazione senza scopo di lucro (la “AI2”), che promuove la digital transformation nelle imprese di cui l’A.I. è parte integrante.”
Tecnicamente “A.I. 4 Soccer” si presenta come un progetto di computer vision. Ovvero, attraverso delle sorgenti video e l’utilizzo di algoritmi, le macchine riconoscono i calciatori, le linee del campo e il pallone di gioco. Una volta identificati tecnicamente questi tre elementi, si arriva a tracciare i movimenti e a fornire i dati.
“C’è un beneficio diretto per lo staff tecnico, perché si ottengono parametri nuovi di valutazione rispetto a ciò che il club faceva precedentemente” ha sottolineato ancora Colitta. “Così è possibile prendere delle decisioni fino ad oggi ricavate attraverso altre metodologie. E’ una tecnologia che non sostituisce l’uomo, anzi lo aiuta ad interpretare i dati. Ciò può avvenire sia durante gli allenamenti, sia in occasione delle gare ufficiali. Il progetto in esame è solo in una fase iniziale e vedrà, nei prossimi anni, una serie di ulteriori investimenti…”Lo step più importante è previsto per la stagione sportiva in corso, perché il prototipo realizzato diventerà “realmente intelligente”. Potremo arrivare, ad esempio, a modelli previsionali evoluti, in modo da suggerire schemi da giocare in campo. Una novità assoluta per il calcio italiano, destinato a trasformarsi in un modello di riferimento per altre realtà calcistiche interessate ad investire in progetti hi-tech”.
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