Parte da Palermo e Bari il rilancio dello sport “made in Sud”
(di Marcel Andrè Vulpis) – C’è un Mezzogiorno in grande fermento e questa rinnovata vitalità parte proprio dal mondo dello sport. Sono diversi infatti i marchi sportivi, localizzati al Sud, che si stanno muovendo in un’ottica di forte sviluppo o rilancio. Proprio partendo dal mondo del pallone, “piazze” come Napoli, Palermo o Bari, negli ultimi mesi, sono salite alla ribalta delle cronache, sia per vicende di campo, sia per novità importanti a livello di governance.
Il caso più eclatante è stato, pochi mesi fa, lo scudetto del Napoli dopo 30 anni di assenza dall’ultimo titolo (conquistato appunto nella stagione 1989-1990). Una sorpresa per molti addetti ai lavori, ma non per tutti, perché la società, sotto la guida del patron Aurelio De Laurentiis (proprietario della Filmauro, società attiva nella produzione e distribuzione di film) è cresciuta di anno in anno, da quel lontano 2004, quando il produttore cinematografico decise di sbarcare nel calcio acquistando lo storico marchio Napoli.
Ci sono voluti alcuni anni per ristrutturare la parte sportiva (oltre che il business), poi si è passati ad una “cura” molto attenta sotto il profilo dei conti, ma, parallelamente, si è lavorato ad un percorso sportivo ragionato, facendo molta attenzione sia agli allenatori (Luciano Spalletti ha messo la “firma” sul terzo scudetto degli azzurri), sia all’inserimento dei giusti elementi nella “rosa”, grazie anche alle intuizioni del DS Fabio Giuntoli (dalla prossima stagione alla corte della Juventus).
Sullo stesso modello si sta muovendo il Bari di Luigi De Laurentiis, che sta riproponendo, in scala ridotta, lo stesso modello sportivo/gestionale targato “DeLa”. Bari è una piazza che ha fame di calcio e, dopo alcune stagioni di sofferenza in Serie C, in questa stagione appena conclusa, ha provato a fare il doppio salto di categoria dalla B alla A. Un sogno che si è infranto, lo scorso 11 giugno, al San Nicola, al 4° minuto di recupero del 2° tempo, quando Leonardo Pavoletti, 34enne attaccante del Cagliari, ha strappato ai baresi, nel doppio confronto, il pass per la massima serie. Nella prossima stagione sicuramente il patron dei biancorossi rafforzerà ulteriormente la squadra, ma nel contempo, seguendo il modello già testato a Napoli dal padre (Aurelio, nda), si occuperà anche di puntellare il bilancio lavorando ad una forte crescita dei ricavi commerciali.
Discorso a parte merita invece il Palermo calcio, anch’esso in Serie B, ma forte di un’operazione di rilancio targata City Football Group, sapientemente guidata, al termine dei playoff 2022, dal presidente Dario Mirri, imprenditore locale con la passione “rosanero” nel sangue (è uno dei nipoti di Renzo Barbera, storico presidente del club siciliano). Di fatto il Palermo è entrato a far parte della galassia CFG, al cui interno vi sono altri 9 brand calcistici di grande livello (per esempio il New York City, il Mumbay e il Melbourne City). Sia Bari che Palermo puntano, nella prossima stagione, a salire direttamente posizionandosi ai primi 2 posti, e stanno lavorando ad una campagna acquisti di livello, potendo contare (seppure con profili economici diversi) su proprietà in grado di supportare investimenti annui costanti nel tempo.
Se nel calcio sono diversi i club meridionali che stanno catturando l’attenzione dei media, nel basket rischia di fare scuola il nuovo progetto di rilancio della Pallacanestro Viola Reggio Calabria, nell’ultimo quadriennio guidata dal presidente Carmelo Laganà. La società reggina ha intenzione, pur iscritta nella B2 (quarta serie della pallacanestro italiana), di continuare a investire in questo marchio del Mezzogiorno cestistico. Nell’autunno inoltrato la Città Metropolitana di Reggio Calabria (attraverso l’azione politica dell’assessore allo sport Giovanni Latella) riaprirà, totalmente il “Pianeta Viola”, storica casa dei neroarancio ai tempi della A1. Il marketing farà la parte del leone in questa stagione di ricostruzione con una serie di diritti che tornano nella disponibilità della società calabrese, come, per esempio, i diritti tv delle partite ufficiali. L’area marketing cederà ad un media locale le immagini video e gli audio dello spogliatoio della Viola (per la prima volta nella storia della pallacanestro tricolore), cercando, in questo modo, di coinvolgere un maggior numero di spettatori rispetto al recente passato, quando al PalaCalafiore si sono avvicendati campioni come l’argentino Manu Ginobili, poi volato in NBA facendo la fortuna dei San Antonio Spurs.
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