Jake Paul e Nakisa Bidarian, i “Don King” della Boxe 2.0
Anche la boxe, come ogni altro sport, si sta omologando ai gusti e alle aspettative di un pubblico sempre più attratto dalla spettacolarità. Jake Paul, un passato da influencer ed un presente da pugile-promoter, e la sua socia, la manager Nakisa Bidarian, hanno capito, prima di altri, i vantaggi di questa transizione presente nel settore.
(di Davide Pollastri) – Le piattaforme streaming, l’overdose di offerte, la tecnologia, le mode e le nuove generazioni stanno influenzando con sempre maggior vigore le regole e le strategie della tv e dello sport. Anche il pugilato, per non restare indietro, sta cambiando pelle e da ‘noble art‘ si sta trasformando in sport entertainment.
Jake Paul e Nakisa Bidarian, il “padre” e la “madre” della MVP (acronimo di “Most Valuable Promotions”), sono stati tra i primi a capire che questa necessità di cambiamento poteva essere trasformata in una nuova, ricca opportunità di successo e di guadagno.
In meno di tre anni la MVP ha portato Amanda Serrano e Katie Taylor sul ring del Madison Square Garden di New York per il primo main event al femminile sulla distanza delle 12 riprese, ha infilato i guantoni all’attore diciassettenne Javon Walton, ha siglato importanti partnership con DAZN e Netflix e presto (il prossimo 20 luglio) riporterà sul ring persino Mike Tyson per un incontro-evento che vedrà l’ex re dei Pesi Massimi opposto proprio a Jake Paul.
Se l’incontro tra la Serrano e la Taylor, solo al botteghino, è stato in grado di generare incassi per una cifra vicina ai 2 milioni di dollari, il match tra “Iron Mike” e “The Problem Child“, che si terrà nel mastodontico AT&T Stadium di Arlington (80mila posti, ovvero quattro volte la capienza del Madison Square Garden), potrebbe incassare quasi 10 milioni di dollari, ai quali andranno aggiunti gli introiti provenienti da Netflix, dalla società di telecomunicazioni statunitense che dà il proprio nome all’impianto che ospiterà l’evento e dai vari sponsor che accompagnano Jake Paul, ex influencer con 26 milioni di follower su Instagram, oltre 20 milioni su YouTube e 17 milioni su TikTok. Mike Tyson, invece, da ex boxeur di successo è diventato imprenditore di sé stesso con interessi che spaziano dalla moda (ha creato un proprio brand) alla coltivazione e commercializzazione di cannabis (legalizzata in alcuni stati a stelle e strisce), passando per la partnership con Rabona, una piattaforma di scommesse sportive e casinò online.
Al momento risulta difficile ipotizzare l’entità del giro d’affari che l’incontro potrà generare. Tuttavia, è improbabile che possa raggiungere i 600 milioni di dollari del match tra Mayweather e Pacquiao del 2015, ma potrebbe essere plausibile che si avvicini ai 80 milioni della rivincita iridata del 2019 tra Anthony Joshua e Andy Ruiz Jr.
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