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FIPE: Occhi puntati sui Giochi di Parigi, ma nel mirino c’è LA2028 e Brisbane2032

C’è una Federazione Sportiva Nazionale che sta lavorando, da mesi, per capitalizzare il lavoro tecnico-sportivo di un intero quadriennio (quello olimpico), con un’attenzione, sempre più forte, in termini di comunicazione e marketing. Parliamo della Federpesistica (guidata dal presidente Antonio Urso e dal segretario generale Francesco Bonincontro), pronta per la nuova sfida a cinque cerchi dopo il bottino di tre medaglie conquistato trionfalmente a Tokyo appena 3 anni fa grazie al grandissimo lavoro svolto dal Direttore Tecnico Sebastiano Corbu.

Ad illustrare il presente/futuro delle attività che vedremo, non solo a Parigi, ci ha pensato Alfredo Mastropasqua (nella foto sotto), da poco più di 18 mesi direttore marketing e comunicazione della Federpesistica. Pugliese di origini, romano d’azione, il 50enne manager, dopo una lunga esperienza in Federmoto (dal lontano 2000), dove ha totalmente rivoluzionato l’immagine della FMI, rilanciando il Campionato Italiano Velocità (CIV) e arrivando a costituire  un Team Italia FMI nel Motomondiale e nel Mondiale SBK (sostenendo così giovani promesse azzurre come Bagnaia, Morbidelli, Bastianini, Di Giannantonio, Petrucci, Locatelli, Rinaldi, Bassani), attualmente è lanciato in una nuova sfida, altrettanto impegnativa, nel mondo della pesistica.

D: Mastropasqua, cosa vi aspettate concretamente dal torneo olimpico di Parigi?

R: Puntiamo a confermarci rispetto ai risultati di Tokyo dove abbiamo conquistato due bronzi e un argento. Un traguardo storico per la Federazione di cui va dato merito all’incredibile lavoro svolto dalla Direzione Tecnica con il pieno supporto del Presidente Urso e del Segretario Bonincontro e del Consiglio Federale. Il tema centrale per noi del marketing è la continuità di risultati. Dobbiamo alimentare un percorso che unisca Tokyo20, Parigi24, Los Angeles28 e Brisbane32. Se riusciremo a crescere, di olimpiade in olimpiade, vorrebbe dire che anche media e sponsor inizieranno ad abituarsi all’arrivo di allori da parte del nostro movimento e noi ci faremo trovare pronti a finalizzare la parte commerciale.

D: Ci spiega le difficoltà di un torneo olimpico?

R: Sono appena arrivato in FIPE e dal Direttore Tecnico Corbu ho imparato che il torneo olimpico è una gara a sé, non paragonabile con quelle del mondiale e dell’europeo. Ai Giochi Olimpici è molto difficile e complesso qualificarsi, poi la gara deve essere gestita emozionalmente.

D: Attualmente quali sono gli atleti azzurri sicuri della qualificazione?

R: In primis Sergio Massidda (-61kg) e Nino Pizzolato (-89kg). Entrambi sono certi di aver centrato la qualificazione olimpica ad oggi. Come Federazione dovremo attendere il responso finale del prossimo 24 maggio, quando la IWF (International Weightlifting Federation) ufficializzerà la ranking nelle diverse categorie (dieci equamente divise tra uomini e donne). Riuscire a portarne un altro paio di atleti sarebbe un ottimo risultato.

D: Sotto il profilo marketing che caratteristiche presentano gli atleti?

R: Massidda è un ragazzo molto fresco e spontaneo; Pizzolato è carismatico, ha una personalità forte e ha già conquistato una medaglia olimpica (bronzo a Tokyo). Entrambi sono atleti del Sud: il primo originario della Sardegna, il secondo della Sicilia è un bel messaggio che diamo ad una Italia con vista su Parigi.

D: Più in generale, quali aziende potrebbero (post Parigi) avvicinarsi al Team Italia FIPE?

R: Sicuramente le aziende del comparto made in Italy, che hanno come area di interesse la nutrizione e l’alimentazione. A livello marketing è importante mettere insieme, in modo coerente, la vita e l’attività dei nostri atleti con i valori dei brand potenzialmente coinvolti. Ma anche aziende che abbiano nel loro dna asset come forza, esplosività e resistenza.

D: In vista dei Giochi olimpici che tipo di comunicazione avete studiato per sfruttare questa opportunità?

R: Abbiamo puntato, per assurdo, sul nostro punto debole.

D: Cioè?

R: Per vocazione la Pesistica non è mai sotto i riflettori dei media, quindi i volti dei nostri atleti non sono ancora conosciuti dal grande pubblico. Per cui abbiamo lavorato sul concetto di negazione. Ovvero “tu non mi conosci, non sai chi sono, ma presto lo saprai”. Abbiamo puntato sull’idea di un set tv/fotografico, dove i nostri atleti emergono dal buio, giocando sul fatto che, attraverso il grande evento, poi possano diventare noti al grande pubblico. Abbiamo poi stretto un forte rapporto con il quotidiano Tuttosport in modo da presidiare i momenti clou del Team Italia FIPE a Parigi.

D: Un sogno nel cassetto, guardando anche oltre l’evento d’oltralpe?

R: Poter finalizzare i risultati del Team Italia Fipe costituendo un mini pool di sponsor, che, stabilmente, possano sostenere le attività dei nostri atleti coinvolti. Tra l’altro, è bene ricordarlo, ogni anno partecipano a campionati europei e mondiali, senza dimenticare la forza degli Assoluti tricolore su cui stiamo lavorando da tempo, come area marketing e comunicazione (abbiamo chiuso un contratto con la RAI), per renderli sempre più attrattivi per media e realtà partner.

D : quale futuro di ulteriore sviluppo per FIPE ?

R: con la struttura federale stiamo disegnando chiarezza le linee guida del futuro per la nostra Federazione. Trasversalità, lavoro ed innovazione le nostre parole forti, che amplificano l’organizzazione e la crescita tecnica già ben presenti nel nostro vocabolario. In questo percorso la presenza al nostro fianco di Alberto Miglietta, noto Manager Sportivo già AD di CONI Servizi / Sport e Salute, ci consente l’apertura di nuove vie fino ad ora poco battute ed al cui solo pensiero ci illuminiamo: avanti a tutta forza per un futuro scintillante.

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