Giacomo Leone candidato alla presidenza FIDAL si scaglia contro la FederAtletica
E’ un Giacomo Leone senza veli e senza peli sulla lingua quello che, oggi, si è scagliato contro la dirigenza della FederAtletics dopo la temporanea esclusione (secondo il dirigente pugliese assolutamente immotivata) dalla corsa per la presidenza della FIDAL (l’assemblea elettiva è prevista per l’8 settembre 2024). Qui pubblichiamo la “lettera aperta” anticipata su Latletica24.it, dove Leone attacca duramente la commissione elettorale della FIDAL e chiede senza mezze misure l’intervento di CONI e Ministro dello Sport.
Chi è GIACOMO LEONE (nella foto in primo piano)
Più volte azzurro di
Maratona, ultimo Europeo
a vincere la NYCM, ex
primatista italiano di
Maratona, per 8 anni
consigliere federale, per
altri 8 presidente del
Comitato Regionale Puglia
“A 24 ore di distanza dalla mia esclusione da parte della commissione elettorale composta da Alessandro Londi, Giampaolo Guarnieri e Francesco Banchelli, – dichiara Giacomo Leone, candidato alla Presidenza della Fidal – nonostante la richiesta di accesso agli atti, nessuna motivazione è stata fornita sull’esclusione della mia candidatura”.
Un atteggiamento inaccettabile che mina alle basi l’elezione del prossimo 8 settembre su cui incombono due ricorsi, uno al tribunale federale e l’altro al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (quest’ultimo sarà discusso il 4 settembre).
Si tende a far trascorrere il tempo e a non dare risposte alle rimostranze che stanno arrivando da tutta Italia, una tecnica ben conosciuta vista già l’improvvida convocazione dell’Assemblea Nazionale all’8 settembre, con un Agosto in cui i candidati dovrebbero recuperare le deleghe di chi non ha alcuna intenzione di affrontare un viaggio e spendere un week end a ridosso dell’attività più importante per le società che saranno già impegnate nelle tre settimane successive (14-15 CDS Under 23, 21-22 CDS Assoluto, 28-29 CDS Allievi/e).
Passa il tempo e si restringono i diritti democratici dei candidati.
Quanto ancora dovremo aspettare prima che il CONI intervenga?
O aspetta che lo faccia direttamente il Ministero dello Sport, con l’ennesima dimostrazione dell’impossibilità di autoregolamentazione del mondo sportivo?“
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