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Calcio: Elezioni in corso, anzi di corsa…e il silenzio dei media

Nei giorni scorsi è atterrata, sui tavoli di diverse istituzioni sportive, a partire da quelli del ministro dello Sport (Andrea Abodi) e del CONI (Giovanni Malagò), una lettera molto accorata (per certi versi anche scomoda) dell’ex consigliere del CR Umbria FIGC Giampiero Micciani, che parte, nei suoi ragionamenti, dall’assemblea elettiva FIGC prevista inizialmente per il prossimo 4 novembre, poi cancellata e trasformata in “assemblea statutaria straordinaria”. Quest’ultima andrà a incidere sui pesi elettorali delle diverse componenti e, quindi, “indirettamente”, sulle procedure elettive della stessa Federazione, delle Leghe professionistiche, della Lega Nazionale Dilettanti (LND) e soprattutto dei Comitati regionali di quest’ultima.
Sempre Micciani ha spiegato che “ragionevolezza” e “prudenza” avrebbero suggerito di indire le elezioni delle varie componenti dopo, e solo dopo, l’adozione del nuovo statuto FIGC (certamente non prima).

Tutte le componenti della FIGC hanno scelto di anticipare, con una certa urgenza, i tempi delle elezioni. Questo aspetto, a cascata, si è riverberato anche all’interno della galassia dei comitati regionali costretti a muoversi in un perimetro temporale sempre più stretto. All’interno del mondo LND, ad esempio, tutte le operazioni elettive dovranno avvenire entro il 16 settembre 2024. Una elezione “in corsa” senza di fatto dare vita ad un dibattito democratico all’interno dei diversi territori. Di solito, attività precedente alla individuazione di potenziali candidati interessati a impegnarsi durante il quadriennio olimpico. Di fatto, alla luce delle suddette tempistiche, per i candidati i tempi a disposizione sono stati ristrettissimi. Ciò ha portato molti dei potenziali interessati a desistere, perchè non c’era più la possibilità di fare una campagna elettorale di ampio respiro (per non parlare della possibilità di sviluppare un programma elettorale di alto respiro). Senza parlare, poi, dell’annosa questione delle “designazioni” da raccogliere (necessarie per candidarsi). Un aspetto, quest’ultimo, che non facilita, in alcun modo, chi intende presentarsi dall’esterno e, infatti, il numero di candidati “unici” rischia di aumentare nelle prossime tornate elettorali. Andando contro qualsiasi concetto di apertura del movimento associativo a nuovi mondi collegati soprattutto dalla società civile. Ciò che appare è un sistema che difende le proprie posizioni cristallizzate nel tempo, giocando, in punto di diritto, grazie a quanto previsto a livello di statuto. Non proprio un’immagine di “Rinascimento” del mondo del calcio, come promesso 3 anni fa, nel proprio programma elettorale, dall’allora candidato alla presidenza FIGC Gabriele Gravina (già presidente della Lega Pro fino a pochi anni fa), oggi n.1 di questo sistema. Tutto ciò sta avvenendo, purtroppo, sotto gli occhi di tutti, inclusi quelli dei media, che, stranamente, non stanno proprio seguendo questa storia. Strano vero?!

 

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