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Sports fashion: da Armani a Prada, le grandi griffe della moda sfidano Adidas e Nike

(di Davide Pollastri) – Le cifre e il ritorno d’immagine generati dall’industria della sponsorizzazione sportiva  stanno attraendo sempre più brand di primissimo livello. Anche le grandi griffe del fashion stanno dimostrando un crescente interesse nei confronti di questo mercato. Lo sport non è più solo benessere e competizione, ma un vero e proprio comparto industriale capace di generare un fatturato aggregato di 2 trilioni di euro (il 2% del PIL mondiale). Certi dati, solo di poco inferiori a quelli relativi al prodotto interno lordo dell’Italia, così come il crescente aumento del pubblico interessato ai maggiori eventi (un recente articolo di 888sport stima che oltre 5,3 miliardi di persone hanno visto almeno uno spezzone dei Mondiali qatarini del 2022), stanno attirando sempre più investitori. Tra le aziende pronte a scommettere sulle sponsorizzazioni sportive, si segnalano alcune delle più importanti griffe della moda mondiale. Talune di queste, come per esempio Prada e Armani, sono presenti da anni, mentre altre, tra cui Chanel, sono ormai prossime alla discesa in campo.

Nel dettaglio, Prada – così come Louis Vuitton – da anni punta sulla vela (la simbiosi con Luna Rossa è iniziata nel 1997) e, da qualche mese, anche sul calcio, avendo deciso di investire poco meno di un milione di euro per sponsorizzare la nazionale femminile di calcio cinese.
Anche Gucci ha investito nella vela (nel 1987 finanziò l’avventura in Louis Vuitton Cup dell’imbarcazione “Italia” timonata da un giovane Tommaso Chieffi), tuttavia, la sua partnership più famosa è quella siglata con Jannik Sinner (primo tennista, in 146 anni di storia di Wimbledon, a ottenere il permesso di portare un marchio di lusso sui green dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club).

Tra le grandi compagnie già parte integrante del business dello sports sponsorship, non possiamo non citare il gruppo LVMH, conglomerato francese proprietario di oltre settanta marchi, tra i quali Christian Dior, Fendi, Kenzo, Louis Vuitton, TAG Heuer, Tiffany & Co., Bulgari, Moët & Chandon e Veuve Clicquot. L’azienda fondata da Bernard Arnault (l’uomo che, secondo Forbes, risulta essere la persona più ricca del mondo con un patrimonio di 215 miliardi di euro), dopo aver investito 150 milioni di euro per diventare uno degli sponsor premium delle ultime Olimpiadi di Parigi, lo scorso 3 ottobre ha annunciato un accordo decennale, stimato intorno ai 100 milioni di euro a stagione, con la Formula 1. Sulla Formula 1, ed in particolare su Lewis Hamilton, ha investito anche Tommy Hilfiger; lo stilista statunitense, fondatore dell’omonima casa di moda, garantisce al 7 volte Campione del Mondo un introito annuale di oltre 10 milioni di euro.

Le liaison tra moda e sport sono così numerose che è impossibile elencarle tutte. Tra le tante, più o meno recenti, ricordiamo Giorgio Armani sponsor tecnico del Napoli, dell’Olimpia Milano, del CONI e del Comitato Italiano Paralimpico, Renzo Rosso proprietario del L.R. Vicenza, Michael Kors partner ufficiale del team McLaren-Honda, Versace partner del Real Madrid, Roberto Cavalli Official Fashion Partner dell’AC Monza, Balenciaga outfitter ufficiale dello Stade Rennais e Dolce&Gabbana partner della nazionale maschile di calcio dell’Italia, del Milan, del Chelsea e dei pugili dell’Italia Thunder.

Prima di concludere, è curioso ricordare che, a detta di molti, l’inventore – o per meglio dire il capostipite – dello sports fashion è stato Dirk Bikkembergs. Lo stilista fu il primo a voler investire nel calcio, sport che, come il basket, sembrava avere legami indissolubili con i colossi Nike e Adidas. Bikkembergs, popolarissimo tra i più giovani nei primi anni 2000, dopo aver sfilato al Camp Nou e siglato una partnership con l’Inter (servendosi dei giocatori come testimonial), ha acquistato il Fossombrone, trasformando quel che era un piccolo e sconosciuto club delle Marche – situato vicino alla fabbrica e allo spaccio principale – in un vero e proprio ‘headquarter’ stilistico. Il progetto, forse troppo avanguardista per quei tempi, non riscosse un enorme successo, ma spianò la strada ad altri e più fortunati tentativi.

E il futuro? Da ciò che leggiamo su marieclaire.it, anche Chanel, tra le maison di lusso più illustri, ha scelto di investire nello sport: dal 2025, infatti, la celebre griffe sarà title sponsor e official timekeeper dell’iconica regata britannica Oxford and Cambridge Boat Race.

 

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