Supercoppa: L’Arabia Saudita si apre al calcio italiano
(di Valerio Vulpis) – Il prossimo 6 gennaio (a partire dalle ore 20 italiane) si disputerà la finale n.37 nella storia della Supercoppa italiana. Dal 2023 viene organizzata, dalla Lega calcio Serie A, con la nuova formula della “final four”. L’Arabia saudita è l’host country di questa nuova edizione del trofeo, che vede in campo l’Inter opposta in semifinale all’Atalanta, e, nella seconda, il Milan alla Juventus. In premio un ricco cachet del valore di 28 milioni di euro, con 10 milioni (per la precisione 9,5) solo per la squadra vincitrice. Se la Serie A sta provando, con forza, a internazionalizzarsi (anche attraverso l’apertura, negli anni passati, di una filiale di rappresentanza commerciale a New York, per intercettare nuove opportunità sul continente nordamericano), l’Arabia Saudita guarda con interesse al prodotto calcio (e l’arrivo di importanti top player europei come Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr) per migliorare la propria immagine internazionale, oltre che per far conoscere, ad un vasto pubblico di stakeholders, gli innumerevoli progetti che vedranno la luce entro il 2030 (in corrispondenza con l’attuazione del mega piano di investimenti denominato “Saudi Vision 2030”). Il calcio utilizzato quindi come veicolo di comunicazione per il piano di sviluppo, in diversi ambiti di interesse, del ricco Regno arabo.
Secondo la SACE (è il gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale) l’Arabia Saudita, gigante del Golfo Persico e potenza economica di primaria importanza, si trova in un momento di profonda trasformazione. Negli ultimi anni, il Paese mediorientale ha intrapreso un percorso di diversificazione economica e di apertura al mondo, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal petrolio e di affermarsi come potenza regionale e globale.
L’Arabia Saudita, principale Paese del Golfo e unico membro del G20 tra i paesi arabi, vanta una posizione economica di rilievo. Con un PIL stimato di 955 miliardi di euro nel 2023 e un sistema bancario e finanziario ben capitalizzato, il Paese è un hub commerciale strategico con connessioni rapide verso Africa, Europa e Asia. La Penisola Arabica vanta, inoltre, una popolazione giovane e in crescita, con oltre 32,9 milioni di abitanti. Di questi, circa 2/3 sono under 35, rappresentando un bacino di forza lavoro promettente per il futuro del Paese.
Il 2022 ha visto l’Arabia Saudita registrare una performance economica eccezionale, con un incremento del PIL del +8,5%, superiore alle previsioni del FMI e tra le migliori del G20. Tale crescita è stata trainata sia dal settore petrolifero (+20,7%) che da quello non-oil (+5,2%), evidenziando il successo degli sforzi di diversificazione economica del governo attivati dalla Vision 2030. L’inflazione è rimasta sotto controllo, attestandosi al 3%, ben al di sotto della media del G20, grazie alla solidità del settore Oil & Gas, al cambio fisso con il dollaro e ad una politica di sussidi alle famiglie. Il debito pubblico è sceso al 25,9% del PIL. Le prospettive future sono positive con una crescita del PIL stimata al 2% nel 2024.
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