Miglietta (FIPE): “Siamo una Federazione con grandi margini di crescita e sviluppo…”
(di Marcel Vulpis) – Lo scorso 13 ottobre 2024 l’Assemblea elettiva della Federpesistica italiana ha eletto Alberto Miglietta (nella foto in primo piano) presidente per il quadriennio olimpico 2025-2028 (con una percentuale di voti pari al 99,68%). Di fatto, si è aperto un nuovo corso per la FIPE, che punta ad un percorso sfidante di crescita a 360 gradi, con lo sguardo rivolto ai grandi appuntamenti agonistici che l’attendono già nella stagione in corso (fino ad arrivare al “sogno” olimpico di Los Angeles 2028).
L’elezione di Alberto Miglietta, commercialista di Milano e dirigente sportivo di lungo corso, è un nuovo traguardo di sviluppo per il movimento del sollevamento pesi (si stimano oltre 100mila tesserati e più di 1.100 società sull’intero territorio nazionale), uno Sport che ha fatto la storia dei Giochi olimpici. Prima dell’elezione FIPE, Miglietta è stato Presidente della Federazione Badminton dal 2004 al 2017, dirigente sportivo internazionale dal 2006 al 2014, oltre che Amministratore Delegato di Coni Servizi Spa.
“Grazie a tutti, abbiamo dato dimostrazione di serietà. Ringrazio Antonio Urso (ex presidente della Federpesistica, nda), perché per me è come un fratello, abbiamo condiviso tantissime cose. Abbiamo gioito per vittorie e sconfitte, abbiamo condiviso insieme un percorso personale e sportivo che credo non abbia eguali”, queste le parole di Alberto Miglietta subito dopo l’elezione.
A distanza di poco più di 5 mesi da quella data lo abbiamo incontrato (una chiaccherata a cui era presente anche il Segretario Generale, Francesco Bonincontro) per farci illustrare i progetti a marchio FIPE per il prossimo quadriennio.
Presidente Miglietta quali sono i progetti partiti in questi primi cinque mesi di presidenza federale?
Come premessa il programma elettorale, che è stato soppesato nei minimi dettagli, è la nostra “guida” totale in tutte le nostre azioni e strategie (in questi primi mesi, e, più in generale, nel corso di questo nuovo quadriennio olimpico, nda). Siamo partiti sostenendo con forza il “cuore” del nostro progetto, ovvero l’alto livello (per fare ulteriori passi in avanti rispetto ai risultati straordinari ottenuti nel passato). Chiaramente siamo già al lavoro sulla riorganizzazione federale con una impostazione totalmente manageriale. Due le “anime” del progetto. Da un lato quella “tecnica” (appunto l’alto livello), dall’altro, più in generale, lo sviluppo quali-quantitativo della nostra Federazione partendo dalla formazione. Quest’ultima è la seconda gamba che ci permetterà di camminare a lungo in questo nuovo percorso di crescita. Questa seconda gamba si appoggia su tre componenti principali oggetto del nostro costante interesse: territorio, formazione e sviluppo esterno (rispetto alle nostre consolidate abitudini).

Il territorio è la Federazione. Da lì si parte per individuare le grandi eccellenze sportive e da lì si sviluppa qualsiasi tipo di progetto innovativo e sociale. L’enorme investimento in risorse economiche sul territorio è il segnale di quanto sia importante per noi. Secondo asset strategico è la formazione. Abbiamo avuto anche la forza di mettere in discussione quello per cui siamo da sempre un punto di riferimento per l’intero sistema sportivo. Abbiamo infatti analizzato tutta l’impostazione della formazione, a tutti i livelli, con l’obiettivo di essere riconosciuti quali indiscutibili formatori della forza, in modo di essere i partner privilegiati di ogni disciplina sportiva e di tutte le organizzazioni che considerano centrale la preparazione della forza nella loro quotidianità. In sintesi, puntiamo a essere i “registi”, gli attori principali, di ogni beneficio per il corpo umano.
Terzo aspetto è lo “sviluppo esterno”. Stiamo dimostrando di avere il grande coraggio di affrontare ogni opportunità che il mercato del fitness/wellness ci può offrire e soprattutto richiedere. Vogliamo pensare lo Sport in modo diverso. Vogliamo pensare la federazione come una azienda totalmente funzionante, al servizio di tutti gli attori, stakeholders, che si muovono in quel mercato, quindi, anche in questo caso, aggredendo territori mai affrontati. In questo settore stiamo ottenendo un’attenzione enormemente superiore anche alle nostre più rosee aspettative. In sintesi: la qualità al centro del progetto, anche a beneficio del sociale oltre che dello sport.

Sempre come FIPE come potrete crescere a livello di marketing territoriale?
Per la crescita territoriale stiamo investendo nelle strutture regionali, mettendo a disposizione figure professionali a supporto dello sviluppo tecnico e politico, inteso chiaramente come politica sportiva. Anche in questo caso i riscontri sono più che positivi.
Questo diverso modo di pensare, ad esempio, in cosa si concretizza?
L’esempio più concreto del nostro nuovo modo di pensare rispetto alle consuetudini del sistema sportivo è quello di considerare la nostra Federazione come un veicolo che permetterà a chi, fino a questo momento, non ha avuto grande voce in capitolo, di esporre totalmente il proprio pensiero, strategie e progetti, magari mai discussi.
Qualsiasi progetto deve essere discusso e affrontato senza alcuna limitazione, anche nel caso in cui risulti essere praticamente divergente rispetto a quelli fino ad oggi sviluppati. Un esempio su tutti? La nascita, proprio in questi primi cinque mesi, di un tavolo tutto al femminile per migliorare la gestione di una federazione sportiva, non solo in un’ottica di inclusione, ma a livello generale. Un organo libero e completamente slegato da qualsiasi componente maschile (composto da importanti professioniste del settore).

Come crescerà il livello della FIPE, da lei guidata, in ambito internazionale?
A livello internazionale abbiamo iniziato un cammino volto al trasferimento del nostro modo diverso di pensare il sistema sportivo a tutti i livelli anche nelle nostre organizzazioni internazionali di riferimento, dando seguito e continuità a ciò che di grande ha fatto, in tutti questi anni, il nostro Antonio Urso (presidente federale fino alle ultime elezioni dell’ottobre 2024, nda).
Desideriamo continuare ad essere attori di un innovativo processo di cambiamento, anzitutto partendo da obiettivi manageriali che conducano ad una massima trasparenza sotto tutti i punti di vista. Il percorso che ci aspetta è complesso, ma, nel contempo, molto attraente e suggestivo.
Presidente, in conclusione, quali sono le ambizioni del “Team Italia” in vista di L.A. 2028?
Sicuramente mantenere e migliorare gli enormi risultati agonistici internazionali fino ad ora ottenuti. Una impresa nella impresa. E ciò, mi creda, è il vero carburante che ci spinge ad ipotizzare un futuro ancora più vincente. Tutte le necessarie condizioni ci sono, sia per il settore olimpico, sia per quello paralimpico. In sintesi: noi ci siamo e ci saremo (a Los Angeles 2028, nda)!.

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