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Al bando gli sponsor-tabaccai negli eventi sportivi

Si fanno sempre più strette le maglie della normativa Ue anti-fumo. Lo scorso 16 dicembre è entrato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n.300 pubblicato sul numero 297 del 20 dicembre 2004 della stessa gazzetta.

Il decreto in esame recepisce nel nostro ordinamento la direttiva comunitaria 2003/33/Ce, emanata dal Parlamento europeo e dal Consiglio con l’obiettivo di uniformare le disposizioni degli stati membri dell’Ue in materia.

A darne notizia per primo, ieri, è stato il quotidiano economico ItaliaOggi nella pagina Giustizia e Società. In ambito sportivo la norma più interessante è quella che riguarda le sponsorship di eventi. Il divieto si legge nelle pagine della testata milanese scatta per le manifestazioni che si svolgono contemporaneamente in più di uno stato membro, ovvero il cui organizzatore sia costituito da più soggetti residenti in più di uno stato membro.

Non potranno, da ieri, essere sponsorizzati da marche del tabacco gli eventi che per la loro struttura organizzativa producano effetti transfrontalieri. Farà eccezione al divieto il caso in cui l’evento sportivo si svolga esclusivamente nel territorio dello stato.

Di fatto importanti marchi come Gauloises o Marlboro (marchio del portfolio Philip Morris) non potrebbero più firmare eventi motoristici, se la stessa normativa sarà recepita in tutti gli stati che compongono il mercato Ue.

Già dal prossimo anno, pertanto, kermesse come il Marlboro Gp de Catalunya rischieranno di trovarsi senza main sponsor. Un duro colpo al business degli autodromi e, più in generale, ai pianeti della F.1 e del Motomondiale. Nella realtà, come spesso è successo, è facile prevedere proroghe all’entrata in vigore di tali norme o la possibilità da parte delle marche del tabacco di optare per una pena pecuniaria (in Italia non supererebbe i 25.822,80 euro) non esorbitante. Gli sponsor del fumo, così come già avviene in Italia, spesso decidono di essere sanzionati pur di non rinunciare alla forte exposure televisiva. L’apparato sanzionatorio, pertanto, lascerebbe una importante via di fuga ai colossi del tabacco.

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Marcel Vulpis

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