NBA: pesanti ripercussioni dopo la rissa
Potrebbe costare molto cara agli Indiana Pacers la rissa che ha coinvolto i giocatori e alcuni tifosi del “Palace” di Auburn Hills, durante l’incontro con i Detroit Pistons dello scorso 19 novembre.
L’incidente ha avuto un’eco notevolissima a causa della gravità del fatto e del coinvolgimento degli spettatori, fatto senza precedenti che ha portato alla più grande squalifica per fatti non inerenti il consumo di droga della storia della NBA.
In totale, il commissioner David Stern ha sospeso nove giocatori per un totale di 143 incontri, lasciando il roster dei Pacers profondamente ferito e l’immagine della squadra irrimediabilmente compromessa.
Anche se gli sponsor principali della franchigia, tra cui Bank One e Sport Graphic, hanno assicurato che continueranno a sostenere la squadra, altri spender sono stati più cauti e – secondo quanto riporta la stampa locale – aspettano il proseguo della vicenda per decidere la propria strategia.
Pochi dubbi, invece, sul fatto che il danno a livello di pubbliche relazioni sia enorme: solo nel breve termine la vergognosa rissa potrebbe costare ai Pacers più di 1,5 milioni di dollari in mancata vendita di biglietti e altri 2 milioni di dollari in diritti di concessione, parcheggi e calo di vendite del merchandising ufficiale.
Ulteriori ripercussioni potrebbero generarsi qualora la squadra non si dimostrasse all’altezza delle aspettative in campionato, in una stagione che la vedeva tra le favorite al titolo. Se una debacle dovuta ad infortuni sarebbe probabilmente stata accettata dal pubblico, i tifosi di Indianapolis potrebbero incolpare la società per un fallimento che origina da un’imperdonabile intemperanza disciplinare. Un problema che rischia di acuire un calo di pubblico già sensibile, con una media-spettatori ridotta dalle 18,345 unità del 1999-2000 alle 16,558 della scorsa stagione.
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