Con eccezione della Ferrari, tutti i team dell’attuale F1 hanno presentato congiuntamente alla Fia le loro proposte per il futuro della competizione, mirate anche ad evitare la rottura tra alcuni costruttori (Bmw, Honda, Mercedes, Renault e Toyota) pronti a dare vita ad un nuovo campionato alternativo alla F1, qualora non
si trovasse un accordo definitivo anche sul lato commerciale.

Le proposte hanno lo scopo di mantenere alta l’attenzione mondiale sulla F.1, di dare vita al più eccitante, globale e tecnologicamente avanzato sport motoristico, di garantire stabilità e prosperità a lungo termine per la categoria, riducendone, per quanto possibile, i costi. Tenendo conto del fatto che i team rappresentano il 90% delle vetture attualmente presenti sulla griglia di partenza e i punti di vista di molti proprietari di circuiti, della stampa, di sponsor e fan, è probabile che la Fia voglia prendere attentamente in esame i contenuti del documento.

A conferma di una maggiore propensione al dialogo tra la Federazione internazionale, il suo braccio commerciale (la Slec) ed i team, c’è da sottolineare che Bernie Ecclestone, patron del circo della F1, ha rifiutato un’offerta della società cinese Hutchison Wampoa, intenzionata a sostituire le tre banche presenti nel capitale della SLEC per 1 miliardo di Usd.

Proprio Ecclestone ha dichiarato infatti che è sua intenzione cedere di fatto il controllo della F1 agli stessi team che ne rappresentano il perno.