Nel calcio moderno, caratterizzato da uno squilibrio negativo tra costi e ricavi, lo stato di salute della Serie B Tim non fa eccezione.
Fino a qualche mese la mutualità tra la serie A e la B, consentiva alle varie squadre di tamponare i costi da sostenere; dopo la rottura estiva tra i 20 presidenti di A ed i 24 di B, questo non accadrà più.

Una situazione che ha portato in bilico i conti di molte società di B.
Guardando alcuni numeri della scorsa stagione, infatti, si nota come il fatturato totale della Serie B ammonti a 255 Mln di
Euro (di cui 103 Mln sono imputabili alla mutualità), a fronte di ciò, i costi degli stipendi di tecnici e giocatori raggiungono i 250 Mln, eguagliando gli introiti.

Il MOL (Margine Operativo Lordo) è pari a -145Mln, mentre la perdita del risultato operativo finale è di -247 mln. Numeri da brivido per qualsiasi altra “azienda”. Neanche i ricavi dai diritti
tv, sembrano poter dare una svolta in positivo: la Lega riceve 20 Mln di Euro totali dalle tv (12.5 da Sportitalia e 7.5 dalla Rai sul digitale), mentre Sky, non è più interessata a questa categoria e preferisce concentrarsi sulla serie C, impreziosita dalla presenza di due grandi del calcio tricolore come Napoli e Genoa.

E’ chiaro che se non si troverà, ed in tempi brevi una soluzione per
permettere alla Serie B di rendersi indipendente, questo campionato avrà un futuro sempre più problematico