Punto e a Capo

Mondiali di Bormio: il caro biglietti scatena la stampa estera

Monta la polemica sul caro biglietti dei Mondiali di sci alpino di Bormio. Appena 2.500 persone hanno assistito sabato alla gara di Super-G maschile in un impianto che poteva ospitarne 3.300, mentre 1.600 spettatori hanno visto la gara di Super-G femminile nella vicina Santa Caterina, in un impianto da 2.000 posti (fonte: Reuters.com/people). I biglietti in vendita, come anticipato da Sporteconomy.it,  costavano 130 euro per ogni evento. Prezzi “folli” anche per il più noto calcio. 

Qui di seguito l’intervista a Reuters di Franco Brevini (capo-ufficio stampa del L.o.c. di Bormio)

“Non è molto bello vedere tanti posti vuoti, ma non è colpa nostra”. “Il prezzo dei biglietti è stabilito dalla Federazione internazionale di sci (Fis). Abbiamo detto alla Fis tante, tante volte prima dei mondiali che questa è l’Italia e la gente non è così eccitata dallo sci come dal calcio. Ma noi non eravamo autorizzati ad abbassare il prezzo”.

Brevini (entrato nell’organizzazione appena un anno fa) sostiene che la Fis non consente agli organizzatori di ridurre il costo generale dei biglietti, ma permetterà un numero di riduzioni specifiche.

Secondo il nuovo sistema, gli sconti saranno concessi a residenti locali e studenti, mentre chi compra i gadget ufficiali potrà avere diritto a un biglietto ridotto.

Un commento è d’obbligo. Non si può sempre rimpallare gli errori propri ad altri (nel caso specifico la Fis). La Federazione internazionale di sci alpino ha seguito passo dopo passo l’intero progetto e gli organizzatori bormini hanno avuto ben quattro anni per dimostrare le loro ragioni. A conferma delle problematiche in seno al Comitato, c’è da chiedersi come mai tre responsabili di progetto (aree Marketing, Eventi e guarda caso Ticketing) abbiano dato le dimissioni venerdì scorso (a poche ore dall’inizio del Mondiale). A questo dovrebbe rispondere il Loc di Bormio.

L’evidenza dei fatti, meglio dei numeri, conferma le critiche degli austriaci dei primi giorni di questo martoriato Mondiale.

C’è da chiedersi, tra l’altro, se Bormio nel 2000, quando fu assegnata la candidatura nella lontana Sydney, era in grado di poter gestire un evento Mondiale. Gli sponsor, che stanno assistendo a tutto questo, dopo il trionfo di pubblico e di organizzazione del precedente Mondiale (in quel di St.Moritz), potrebbero, però, arrivare a non pagare le ultime tranche delle ricche sponsorship previste dal contratto con la Img (gestore marketing, per conto della Fis, dei Mondiali). Una spada di Damocle che gli organizzatori devono tenere ben a mente, perchè finita la festa Mondiale verrà il tempo di fare i primi bilanci economici. Ed i conti devono tornare per forza, se il giro d’affari di questa kermesse, come ha sottolineato il L.o.c. di Bormio, è pari a 42 mln di euro.

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Marcel Vulpis

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