Calcio – Il Termoli sogna in grande
Il Termoli calcio volta pagina. Lo fa in maniera drastica, studiando a tavolino un futuro non solo calcistico, ma in grado di far fruttare le potenzialità di un territorio erroneamente considerato arido. Forse perché quando si parla di Mezzogiorno, in Italia si “chiacchiericcia” per insulsi e obsoleti luoghi comuni. «Tanta carne al fuoco», sentenzierebbe il decano dei processi sportivi dell’italica pedata, nel leggere, uno dopo l’altro, i punti di un progetto che magari inizialmente poteva – e forse potrebbe pure – apparire utopistico, ma che giorno dopo giorno sembra trasformarsi, quasi come d’incanto, in realtà. Magari inattesa per qualcuno. Sperata da altri. Comunque realtà da vivere. Il primo punto, fondamentale, è quello di trasformare la gloriosa società molisana fondata nel 1920 in Società per Azioni, magari creando un azionariato popolare. L’idea è quella di creare partnership con realtà industriali e commerciali del territorio, affinché la proprietà rimanga a Termoli, creando un nuovo modello di squadre giovanili con soggiorno anche di tipo scolastico per i futuri atleti, per la formazione alla professione del giocatore professionista.
Idee tutt’altro che peregrine che, miscelate fra loro, potrebbero portare a un mix esplosivo calcolando le potenzialità di una realtà del sud italiano forse anomala rispetto alle altre. Il nuovo gotha dirigenziale del Termoli punta infatti a creare un modello imprenditoriale sportivo che possa chiudere i suoi bilanci in attivo per poter successivamente reinvestire in calciatori professionisti utili ad arrivare a traguardi ambiziosi, dando vita a una nuova dirigenza, altrettanto ambiziosa e capace di realizzare gli interessi della sua città. Punti fondamentali per mettere in atto presupposti e migliorìe in una piccola realtà sportiva che comunque sogna in grande. A Termoli l’obiettivo è quello di puntare alla costruzione di uno stadio che possa ospitare anche squadre di serie A, ovviamente nel rispetto delle leggi e dei piani regolatori. Un punto focale non di un’unica realtà sportiva, il calcio, ma anche ad esempio per quel che concerne l’atletica, ipotizzando – primi in Europa – un nuovo tipo di cultura dello spettacolo, incrementando nei periodi invernali un turismo che non è mai stato cercato, trasformando l’agonismo sportivo anche in attività imprenditoriale e occupazionale.
Termoli sogna anche una squadra femminile di calcio, per far avvicinare la donna – la mamma – al football, come collante familiare e aggregazione giovanile. Infine, il centro molisano punta a una rivalutazione del territorio, gemellando la squadra di calcio con compagini straniere. Punti fondamentali con un unico, inevitabile, comune denominatore: vincere, ma con la correttezza, oltrechè con la forza.
* giornalista editorialista di Libero
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