Calcio, problemi di soldi? Ci pensa Abramovich
Il calcio attraversa una fase di “crisi”? C’è sempre Abramovich, patron del Chelsea che prosegue nella sua opera di finanziamente del calcio mondiale. Un Paperone, disposto a pagare 45 milioni di Euro per l’ormai ex attaccante del Milan, Shevchenko (più lo stipendio), ed altri 24 milioni per un 19enne quasi sconosciuto del Manchester United. Eppure il Chelsea non naviga proprio in buone acque, finanziariamente parlando, se non fosse per la certezza che il suo proprietario potrà far fronte ad ogni evenienza, almeno finchè resterà presidente del club londinese. Ma è questo il calcio che vogliamo? Che senso ha continuare a strapparsi dalle mani giocatori per decine di milioni di Euro e pagargli ingaggi da favola? Quanti club oggi possono fare la stessa mossa di Abramovich? Non il Real Madrid, in piena crisi, nè la Juventus incerta sul suo prossimo futuro, nè il Bayern Monaco. Molti importanti club di calcio in Europa oggi sono altamente indebitati, e la loro sorte dipende troppo spesso da un padre padrone, che alla fine può anche decidere di abbandonare tutto, lasciando le squadre in una situazione disastrata. La Commissione Europea e diversi governi vogliono introdurre uno stop agli ingaggi milionari, questo però sarà possibile se per primi i club e i loro proprietari decideranno che lo spettacolo non vale più le centinaia di milioni che hanno speso fino ad oggi, riportando tutto e tutti ad un più ragionevole livello di sobrietà, certi che il vero spettacolo quello del campo non mancherà.
Il calcio attraversa una fase di “crisi”? C’è sempre Abramovich, patron del Chelsea che prosegue nella sua opera di finanziamente del calcio mondiale. Un Paperone, disposto a pagare 45 milioni di Euro per l’ormai ex attaccante del Milan, Shevchenko (più lo stipendio), ed altri 24 milioni per un 19enne quasi sconosciuto del Manchester United. Eppure il Chelsea non naviga proprio in buone acque, finanziariamente parlando, se non fosse per la certezza che il suo proprietario potrà far fronte ad ogni evenienza, almeno finchè resterà presidente del club londinese. Ma è questo il calcio che vogliamo? Che senso ha continuare a strapparsi dalle mani giocatori per decine di milioni di Euro e pagargli ingaggi da favola? Quanti club oggi possono fare la stessa mossa di Abramovich? Non il Real Madrid, in piena crisi, nè la Juventus incerta sul suo prossimo futuro, nè il Bayern Monaco.
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