Petrucci (Coni) guardati dalla Melandri…
Non so se durerà un mese o un anno e mezzo questo nuovo governo "targato" Prodi, ma sul tema dello sport (e non solo) ne vedremo delle belle. E’ chiaro che con una minoranza "risicata" in Senato il rischio di cadere sarà sempre dietro l’angolo. Ragion per cui molti esponenti della nuova compagine governativa vogliono raggiungere risultati "certi" in brevissimo tempo.
Ascoltando in tv Giovanna Melandri, ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili (è la prima volta che nasce una realtà di questo tipo in Italia) nell’intervista a "TV7" (Rai) si capisce chiaramente, che, dietro le frasi di circostanza e/o di cortesia, il Centro-sinistra si prepara a costruire le torri per scalare la "Cittadella" del Coni. Povero Gianni Petrucci (numero uno del Coni), che dovrà difendere l’autonomia del suo ente dalle proposte di "coordinamento" (dove si cela sicuramente una volontà di controllare maggiormente le politiche del governo dello sport tricolore) del pianeta sport. Una sorta di "cavallo di Troia" per arrivare ad un maggiore controllo di questo mondo, da sempre grande bacino di consenso in chiave politica. Riuscirà Petrucci a difendersi da questo attacco trasversale? Ai posteri l’ardua sentenza.
Petrucci (Coni) guardati dalla Melandri…
Non so se durerà un mese o un anno e mezzo questo nuovo governo “targato” Prodi, ma sul tema dello sport (e non solo) ne vedremo delle belle. E’ chiaro che con una minoranza “risicata” in Senato il rischio di cadere sarà sempre dietro l’angolo. Ragion per cui molti esponenti della nuova compagine governativa vogliono raggiungere risultati “certi” in brevissimo tempo.
Ascoltando in tv Giovanna Melandri, ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili (è la prima volta che nasce una realtà di questo tipo in Italia) nell’intervista a “TV7” (Rai) si capisce chiaramente, che, dietro le frasi di circostanza e/o di cortesia,
il Centro-sinistra si prepara a costruire le torri per scalare la “Cittadella” del Coni.
Povero Gianni Petrucci (numero uno del Coni), che dovrà difendere l’autonomia del suo ente dalle proposte di “coordinamento” (dove si cela sicuramente una volontà di controllare maggiormente le politiche del governo dello sport tricolore) del pianeta sport. Una sorta di “cavallo di Troia” per arrivare ad un maggiore controllo di questo mondo, da sempre grande bacino di consenso in chiave politica. Riuscirà Petrucci a difendersi da questo attacco trasversale? Ai posteri l’ardua sentenza.
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