Punto e a Capo

Come siamo scesi in basso…la Mafia supera la Fiat

Secondo una recente indagine Confesercenti, pubblicizzata dai principali tg, la prima azienda italiana per fatturato non è la Fiat, come tutti potremmo essere portati a pensare, bensì la “Mafia”. Non è proprio una S.p.A. secondo i comuni canoni economici, ma fattura ogni anno 90.5 miliardi di euro, con una incidenza sul Pil pari al 7.5%. Numeri incredibili che dimostrano l’arretratezza del nostro Stato, oltre che del Paese (che poi si meraviglia se perdiamo il Bid di Euro2012 nel calcio o l’opportunità di rilanciare il polo di Bagnoli con la vela o le Olimpiadi del 2004). Se l’azienda che fattura di più è una parte della malavita (anche perchè l’indagine non prende in considerazione Camorra napoletana, Sacra Corona Unita pugliese, Anonima sarda e ‘Ndrangheta calabrese) siamo arrivati proprio alla fine di tutto. Ci manca solo che un giorno il marchio “Mafia S.p.A.” appaia su qualche jersey di club di calcio. E’ molto improbabile, ma non impossibile in un Paese totalmente abbandonato dallo Stato in alcune aree geografiche del Centro-Sud, dove esistono appunto “aziende alternative” a reali opportunità di lavoro (che possono nascere dal naturale incontro della domanda con l’offerta). La nostra chiaramente è una provocazione, mentre i dati di fatturato della “Mafia S.p.A.” sono una triste verità. I lettori che sono interessati a inviare commenti possono utilizzare: info@sporteconomy.it

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Marcel Vulpis

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