L’avevamo detto e si è prontamente verificato. Non si tratta di approvare leggi, ma di individuare chi è socialmente a rischio all’interno delle diverse tifoserie di calcio italiane.
Ci è scappato il morto, ma non è o non sarà l’ultimo, fintanto che le forze dell’ordine non saranno messe nelle condizioni di intervenire in modo “duro” nei confronti di supposti tifosi che escono di casa con strumenti di offesa di vario tipo (vedi le spranghe di Badia del Pino, in provincia di Arezzo). Come è possibile che questa gente abbia in casa spranghe, coltelli, ecc.? Chiaramente non è possibile, ma alla fine avviene che un tifoso perisca dopo aver mangiato un tramezzino ad una stazione di servizio.
Se questa è l’Italia che vogliamo, fa veramente schifo tutto.
Ci vogliono leggi repressive, ormai anche dopo il caso Raciti non si può più avere la mano morbida. Chi sbaglia deve pagare e la pena deve essere scontata tutta anche in carceri di massima sicurezza. Altrimenti il calcio e gli stadi si trasformeranno in un vero e proprio “Far West”.