Il Barcellona F.c. è in trattativa con Qatar Airways, compagnia di bandiera araba, per la sponsorizzazione della maglia di gara.

Un’operazione condotta con molta diplomazia per non urtare la suscettibilità dei membri della Giunta azulgrana, particolarmente attenta alle iniziative commerciali intraprese dal giovane presidente Joan Laporta. Lo stesso che, nel discorso d’insediamento, aveva promesso di difendere i colori e le radici del popolo catalano.

Nella realtà, fino ad oggi, le uniche proposte arrivate sul tavolo della Giunta non hanno assolutamente i colori della Catalunya. Dagli austriaci di Betandwin.com (multinazionale leader nei giochi online quotata alla Borsa di Vienna), ai giapponesi di Hitachi (colosso dell’elletronica), fino ai cinesi del comitato olimpico di Pechino 2008.

Ed adesso gli arabi della Qatar airways, già arrivati molto vicini, nel 2002, alla maglia dell’A.c.Milan (erano pronti ad offrire un contratto faraonico da 48 milioni di Euro in tre anni), ci riprovano con il Barcellona.

Laporta avrebbe preferito trattare l’operazione con molta discrezione per informare i membri della Giunta, una volta raggiunto il deal. Ovvero la firma di un accordo di sponsorship per 18 mln di euro.

Il massimo organismo esecutivo azulgrana, infatti, intende dare il benestare alla sponsorizzazione della maglia solo ad un partner catalano o di alto profilo worldwide. Per Laporta, quindi, la chiusura della sponsorship della divisa si sta trasformando in un serio “affare interno”. Non è sufficiente solo individuare il giusto partner, ma anche una realtà in linea con la politica catalana della Giunta, sempre più restrittiva ed autarchica. Un controsenso nel calcio del Terzo Millennio. – riproduzione riservata –