Calcio – (2) “Calcio e Media” al Mondo Messina Tim Village
La comunicazione sportiva deve puntare maggiormente all’intrattenimento o ad un’informazione più rigorosa?. E’ questa la domanda a cui hanno cercato di rispondere i relatori del convegno “Calcio e Media:…collaborazione o conflitto?” organizzato, nel pomeriggio a Roccaporena di Cascia (Pg), dall’F.c. Messina, nell’ambito del progetto di marketing Mondo Messina Tim Village (ritiro estivo precampionato della squadra siciliana).
Il direttore marketing dell’F.c. Messina, Mario Bonsignore, ha posto l’accento sulle opportunità di collaborazione calcio e media, sempre più difficili per la presenza di forti interessi, spesso contrastanti, in entrambi i settori. La velocità di circolazione delle notizie, ha continuato Bonsignore, deve portare i club di calcio a interfacciarsi con nuovi soggetti comunicazionali (con particolare attenzione ai “new media”), che stanno occupando sempre più spazio e potere nell’area dell’informazione sportiva.
Per Sergio Cherubini, docente dell’Università degli studi di Tor Vergata (Roma), si aprono, di fatto, nuovi ed interessanti scenari. Le società di calcio devono presentarsi con risorse di quantità, oltre che di qualità, e con un orientamento di taglio marketing-oriented. Solo in questo modo, cioè investendo, è possibile creare valore aggiunto all’interno delle società di calcio italiane.
Il sindaco di Cascia, Maurizio Righetti, ha sottolineato come, ormai, nell’informazione ci sia un chiaro trascinamento verso lo spettacolo e l’intrattenimento tout court. Troppo spesso, ha continuato il numero uno del comune umbro, si cerca di compiacere il pubblico dei lettori con titoli “strillati”. La sfida futura della categoria dei giornalisti deve essere quella di vendere giornali pur raccontando la verità, senza scadere, pertanto, nel giornalismo sportivo scandalistico.
Il settore del calcio risulta, tra l’altro, ricco di contraddizioni. Una per tutte, secondo Angelo Pesciaroli, vice capo redattore de Il Corriere dello Sport, è la presenza in Italia di ben 130 società di calcio professionistiche. Troppe per un mercato, quello del calcio, che non riesce a creare business per tutti i soggetti coinvolti.
Uno degli sbocchi futuri della comunicazione sportiva può passare anche attraverso la specializzazione in settori di nicchia. Lo ha dichiarato Marcel Vulpis, direttore del portale di economia dello sport Sporteconomy.it. Serve, però, una maggiore cultura marketing all’interno della categoria dei giornalisti (non solo sportivi), interessati alle vicende sportive e meno a raccontare il “dietro le quinte” dell’economia/marketing dei football club italiani.
Sull’importanza del marketing nel futuro delle squadre italiane si è soffermato nuovamente Mario Bonsignore, che ha sottolineato i risultati ottenuti dall’F.c. Messina con il progetto “Una stella in più”. Grazie a questa iniziativa è stato rivalutato il terziario messinese, fino a pochi anni fa (prima dell’ingresso dell’F.c. Messina in serie A), fortemente depresso. Oggi molte aziende, infatti, possono utilizzare l’immagine del club per fini promo-pubblicitari. In questo caso il calcio ha favorito la crescita di un settore dell’economia del territorio operando in un’ottica di valore aggiunto.
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