Il nesso religione-sport sembra dominare le cronache degli ultimi mesi. Di recente, per rispetto dei propri tifosi di religione musulmana, la squadra scozzese dei Rangers Glasgow, aveva deciso di vendere  le maglie “replica” del proprio club senza la scritta del jersey-sponsor (la birra Carling) e la Federazione Pakistana di cricket aveva rifiutato di far indossare ai propri atleti, durante un torneo sponsorizzato da un noto  marchio di whiskey, indumenti riportanti il logo del brand alcolico.

Ora è il Pakistan cede alle necessità finanziarie e per ottenere i finanziamenti della FIFA, ha deciso di dare inizio al Campionato femminile. La Federazione calcio Pakistana (PFF), che riceve ogni anno 250 mila  Usd dalla FIFA, per rispetto dei tabù religiosi e culturali del paese, ha deciso che le atlete dovranno però sfidarsi “segretamente” in un impianto sportivo di Islamabad senza tifosi di sesso maschile.

Il direttore della Federcalcio pakistana ha dichiarato che il Pakistan “sta organizzando il campionato in quanto la Fifa ci ha  imposto di promuovere il calcio femminile per continuare a ricevere le sovvenzioni annuali, che nella misura del 10% serviranno a sovvenzionare il calcio femminile“.