La Triestina è salva. Dopo la gestione Tonellotto ed il fantasma del fallimento, infatti, la società friulana ha un nuovo padrone: la famiglia Fantinel (imprenditori del settore vinicolo).

I nuovi proprietari del club alabardato hanno sottoscritto, per circa 3.3 milioni di euro, la sottoscrizione di circa il 79% del pacchetto azionario della società biancorossa. Altri soci di minoranza sono: mutiutility cittadina AcegasAps, (15% delle azioni pari a 550 mila euro), Antonino Carnelutti (5% per circa 170 mila euro), Stefano Alunni Barbarossa (1%, circa 36 mila euro). Al loro fianco ci sono, poi, altri 43 azionisti minori tra i quali l’Associazione Nazionale Triestina Clubs (21 quote).

La verà e grande novità è, però, la presenza nel Cda di componenti importanti per il calcio come i tifosi e le massime istituzioni quali il Sindaco, presidente della Provincia e della Camera di Commercio.

Per sapere se questo “esperimento” sarà riproponibile anche su altre piazze è ancora presto per dirlo, certo è che sicuramente costituirà un banco di prova probante per verificare se anche il mercato italiano è pronto a sostenere quel modello di “public company” che molti invocano, come Real Madrid e Barça, tanto per citare i massimi esempi a livello europeo. (riproduzione riservata)