Vela/America’s Cup – Da New Zealand il marketing a puzzle
Sarà la lontananza geografica, sarà il fuso orario, sarà la tradizione nello sport della vela, sarà lo smacco ricevuto nella precedente edizione della Coppa da un team proveniente da una nazione che non ha neanche il mare, ma i Kiwi fanno percepire grande attaccamento alla propria terra, sviluppando un vero proprio concetto di marketing territoriale.
Su una delle facciate della base del team a Valencia campeggia un grande puzzle composto da 300 pezzi che, assemblato, riproduce una cartolina con su scritto “Let’s bring it back“: riportiamola a casa. I 300 pezzi del puzzle rappresentano le 300 principali città della Nuova Zelanda, ognuno firmato dai tifosi della città di provenienza.
Sul sito c’è una sezione dedicata alla terra di Nuova Zelanda in cui si parla delle bellezze locali e del perché visitarle; dei prodotti tipici, del cibo e dei vini: quasi un sito di promozione turistica.
Emirates Team New Zealand è il team con il minor numero di nazionalità presenti: una squadra quasi esclusivamente composta da neozelandesi.
Il velista neozelandese riproduce quasi perfettamente l’aria snob, anche tipica di questo sport, quasi radical chic, del prototipo del velista professionista: in realtà riproduce l’aria incontaminata di una terra lontana, ancora incontaminata, da visitare. (riproduzione riservata)(A.M.)
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