Vela - Nautica

Vela/Coppa America – E’ corsa alle basi, ma mancano i soldi

Sta sfiorando la tragicomicità la nuova edizione della Coppa America di vela. Dopo settimane di silenzio, ACM ha comunicato le date della nuova kermesse, poi puntalmente smentite dagli avvenimenti successivi. Di contro buona parte dei team stanno facendo a gara per pagare l'iscrizione entro il prossimo 15 dicembre 2007.


Un fatto singolare visto che nessuno di questi sindacati ha in questo momento annunciato sponsorship in grado di coprire una campagna lunga eventualmente quattro anni (nel caso in cui si arrivasse all'ipotesi 2011). Questo continuo tira e molla sta creando gravi problemi economici sia a chi si è già iscritto (investendo i soldi redistribuiti da Bertarelli ai team negli ultimi giorni) sia a chi è interessato a partecipare, ma non capisce più a quali regole deve far riferimento.


Non è un caso se attualmente vi sono solo due team "matricola": Team Origin (legato al management dei Giochi olimpici di Londra 2012) e Ayre (partito su impulso di imprenditori vicini alla famiglia reale spagnola). Alla luce di questa situazione non è difficile prevedere che qualche team già iscritto possa perfino decidere di uscire da un gioco di cui non si capiscono più le regole. Un conto è trovare le risorse per due anni di Coppa America, un altro è per l'esatto doppio (cioè quattro anni).


C'è quindi una corsa alle basi, su richiesta anche di Bertarelli e ACM che non vogliono perdere i 10 milioni di euro per ogni team non iscritto, in caso di un'edizione con meno di 10 concorrenti, ma mancheranno i soldi per un'edizione di Coppa America così difficile e costruita su regole troppo onerose per tutti.


Siamo, forse, alla fine di un'era di questo trofeo che non può essere più gestito da chi lo vince. La Coppa America dovrà essere organizzata da un soggetto terzo non in conflitto con i sindacati, o dall'ISAF supportata da un'agenzia di sports-marketing di caratura internazionale. Di sicuro non può più essere il "giocattolo" del vincitore. Non è professionale, ma soprattutto non è assolutamente profittevole. E a confermarlo c'è il numero dei sidacati che difficilmente supereranno quello della passata edizione. Confermando comunque una tesi: l'America's Cup non riesce a crescere ulteriormente e il "modello Bertarelli" è naufragato ancor prima di nascere. – (riproduzione riservata)

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Marcel Vulpis

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