Olimpiadi – Torino 2006 : primi casi di ambush marketing
Sono partiti i XX Giochi invernali olimpici e già qualche sponsor rischia di irritarsi. Forse toccherà per primo ad Asics, fornitore delle divise ufficiali della spedizione azzurra e licenziatario ufficiale, che non è apparso in alcun modo in mondovisione, mentre lo stesso non si può dire della Mizuno, ben visibile sulle divise di gala di Pescante (nella veste di membro Cio per l’Italia e supervisore dei Giochi), più volte inquadrato nel suo maxi cappotto azzurro cobalto, dietro il presidente della Repubblica Italiana (Azeglio Ciampi).
Scampoli di visibilità, che, però, rimarranno nell’immaginario collettivo dei potenziali 2 miliardi di telespettatori collegati durante le 2 ore e mezza di diretta. E’ chiaro che la pubblicità fatta a Mizuno è assolutamente involontaria, ma deve per forza rientrare nel primo caso di ambush marketing (per quanto non voluto) dei Giochi di Torino 2006 (10-26 febbraio).
E che dire anche del "baffo" Nike, questa volta inquadrato per la gioia della filiale tricolore della casa dell’Oregon, sulla tuta di Lucilla Perrotta (beach-volley) e Alessandra Sensini (surf da tavola olimpico), a livello di calzature. Sarà la grazia delle due atlete, ma per Nike è stato un "regalo" ben accetto, con la Sipra (concessionaria di pubblicità dell’azienda di viale Mazzini), che si sarà morsa le mani. E con lei gli sponsor dei "billboard" d’apertura dei Giochi piemontesi (gruppo Fiat, Telecom Italia, acqua Sant’Anna di Vinadio e Trony). Forse gli "uomini" Rai avrebbero dovuto coprire con qualche adesivo gli ingombranti marchi. (Cristiano Vulpis) – (riproduzione riservata )
Scampoli di pubblicità per Mizuno (fornitore delle divise del Cio) ai danni di Asics (kit supplier tecnico della spedizione azzurra olimpica) e invasione del marchio Nike sugli abiti degli ospiti delle trasmissioni Rai, nella serata della cerimonia d’apertura dei Giochi. Primi casi di ambush marketing a Torino.
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