Dopo due anni, il cestista americano Kobe Bryant torna protagonista dell’advertising Nike. Nel 2003 l’azienda aveva rinunciato ad utilizzare uno dei suoi testimonial di punta dopo che Bryant era stato coinvolto in un’inchiesta giudiziaria per l’accusa di stupro.

L’annuncio pubblicitario con la foto dell’atleta è apparso sul numero di Sports Illustrated. Un portavoce di Nike, Rodney Knox, ha dichiarato alla Associated Press che “Kobe figura tra i migliori giocatori della NBA (la lega professionistica americana, ndr), la sua preparazione e il suo allenamento sono elementi chiave del suo gioco”, alludendo al valore di Bryant come endorser dei prodotti Nike.

Poco prima del suo arresto, Bryant aveva firmato con l’azienda del celebre “swoosh” un accordo del valore di 45 milioni di USD. Alcuni degli sponsor personali di Kobe, tra cui Mc Donald’s e l’italiana Ferrero (con il marchio Nutella), avevano preferito rescindere i propri contratti di endorsement o non rinnovarli, per non soffrire del ritorno negativo di immagine legato al caso giudiziario. La Nike si era invece limitata a non utilizzare l’immagine dell’atleta nelle sue campagne pubblicitarie.

Il caso Bryant era stato archiviato durante lo scorso mese di settembre, dopo che la presunta vittima aveva rinunciato a proseguire l’iter accusatorio. Kobe si era limitato a scusarsi pubblicamente con lei, senza peraltro mai ammettere la sua colpevolezza. Una causa civile è stata successivamente risolta in via extra-giudiziale.

La decisione della Nike non ha mancato di suscitare polemiche, in particolare da parte di alcune associazioni per la tutela delle vittime di crimini sessuali. “Aziende come Nike hanno un ruolo importante nella creazione di figure di riferimento per milioni di giovani atleti” – ha  commentato una portavoce della Colorado Coalition Against Sexual Assault – “Sarebbe di grande ispirazione per questi ragazzi se gli endorser non fossero solamente atleti di successo, ma avessero anche un’ottima reputazione in termini etici e di condotta morale”. (adf)