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A.c. Milan: è scattata la corsa allo sponsor di maglia

Il match di sabato sera al Delle Alpi tra Juventus F.c. e A.c. Milan ha un’appendice commerciale. I due club tricolori sono da anni al vertice del business nazionale, ma nei prossimi anni si sfideranno solo in campo internazionale.

Secondo quanto risulta a Sporteconomy.it la società lombarda è già da alcune settimane sul piede di guerra per il rinnovo della sponsorship di maglia.

Il jersey-sponsor attuale è Opel per un budget di 9 mln di euro annui (il contratto scade il prossimo 30 giugno 2006).

I vertici rossoneri sono già al lavoro perchè vogliono assolutamente superare il tetto dei 13 milioni di euro, posizionandosi alla stregua di Real Madrid e Manchester United (rispettivamente sponsorizzati da Siemens mobile per 14 mln di euro e da Vodafone per 13 mln di euro annui).

Ma il valore economico della partnership è solo uno dei molteplici fattori da analizzare. Altrettanto strategico è l’abbinamento con un brand di respiro internazionale.

La presenza capillare su scala worldwide consente di sfruttare la rete commerciale del nuovo sponsor per operazioni di merchandising e di B2B.

Ma dove si stanno muovendo i commerciali del Milan?.

Nel calcio globale del Terzo Millennio non esistono più frontiere, per cui non ci sarebbe da stupirsi se i rossoneri dovessero chiudere con una multinazionale cinese o araba (appena due anni fa arrivarono sul filo di lana con la Qatar airways). C’è chi dice, però, che anche la Opel potrebbe continuare a firmare la maglia di Shevchenko e soci, ma per farlo dovrà spendere non meno di 13 mln di euro su base annua. Un cachet, forse, troppo oneroso per il colosso tedesco, soprattutto in un momento di crisi del segmento automotive su scala internazionale. Più facile il debutto di multinazionali arabe con interessi in Asia ed in Europa.

Nel frattempo la Juventus F.c. non è rimasta a guardare. Senza squilli di tromba o particolari proclami ha chiuso un accordo commerciale con l’americana WMGE (agenzia di sport-marketing specializzata nella vendita di naming rights), la stessa che ha portato in porto l’accordo Arsenal-Emirates (178 milioni di dollari per tre lustri).

I rossoneri sono avvisati. Sarà sfida, come sempre, ma il luogo del contendere si sposta sui mercati internazionali e, comunque, al di fuori del tradizionale rettangolo di gioco.

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Marcel Vulpis

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