I dati macro-economici parlano di una crescita al 10,1% (dato minimo degli ultimi anni) e di un aumento dell’indice dei prezzi per i produttori dell’8,8% nel mese di giugno. L’impatto delle Olimpiadi non è del tutto positivo.

In primo luogo, solo Pechino registra negli ultimi sei mesi una crescita straordinaria dell’11%, più alta ancora rispetto al cuore finanziario di Shanghai (10,3%). E’ possibile che, una volta finiti i Giochi, l’economia della capitale possa rallentare.

E anche in questo periodo fortunato, l’intervento dello Stato rischia di rovinare, almeno in parte, la crescita di Pechino. I provvedimenti anti-smog, infatti, impongono la chiusura di fabbriche e miniere nella regione della capitale: chiusi tutti i cementifici, più di 200 cave e fabbriche di calce, ordinato il trasferimento della produzione delle acciaierie e ridotte del 30% le emissioni degli impianti chimici e petrolchimici.

Per ridurre il traffico, i negozianti sono obbligati ad aprire alle 9 del mattino. Si prevede che queste misure draconiane provochino una crisi nella produzione di energia, carbone, ferro, acciaio e cemento, oltre a un aumento della disoccupazione. 

fonte: L’Opinione 

I Giochi di Pechino 2008 sono un buon affare per l’economia cinese? Le opinioni in merito sono contrastanti, ma c’è una scuola di pensiero che ritiene che post Giochi ci sarà un "naturale" rallentamento della locomotiva cinese.