Olimpiadi – Le aziende venete vincono la sfida di Pechino
Dieci le imprese scelte dal governo cinese
Il meglio della produzione regionale sale sul gradino più alto del podio
La Margraf (Chiampo) ha selezionato e fornito il marmo per il nuovo terminal dell’aeroporto firmato da Foster
VENEZIA. In Cina la bici è il mezzo di trasporto più diffuso. L’ultima tendenza vuole l’acquisto di un mezzo pieghevole per poterla trasportare anche su bus e metrò. Fatica e ingegno: tipico dei cinesi. E questo è servito anche al «made in Veneto» per conquistare le Olimpiadi di Pechino. Va da se che anche l’Italia tutta ha portato tanto in Cina: circa una quarantina di imprese hanno piazzato il loro oro sul medagliere. Appena si atterra all’aeroporto, camminando all’interno del nuovo terminal progettato da Norman Foster, è subito Vicenza. Perché, il marmo «fior di crema» steso sul pavimento dello scalo, è stato selezionato e fornito dalla Margraf di Chiampo. Una fornitura, quella della ex Industria Marmi Vicentini, d’eccellenza.
«Abbiamo inviato in Cina – spiega Alice Checcatello, responsabile marketing di Margraf – 15mila tonnellate di questo materiale beige; si tratta di un marmo fossilifero che l’architetto Foster ha selezionato per il suo progetto: occorreva una pietra semplice che bene si integrasse nel progetto minimalista». La Margraf vanta 102 anni di storia, ha 150 dipendenti, un fatturato di 41 milioni e «per lavorare con dei nuovi mercati, avere delle persone che lavorano sul posto, direttamente, servono assolutamente» spiega la responsabile marketing. Tra le commesse principali in corso d’opera Margraf sta fornendo i materiali per la realizzazione di un hotel superlusso a Miami: l’Ocean Resort Cipriani. Soci, oltre alla famiglia omonima, anche Ugo Colombo e Flavio Briatore.
Lasciato l’aeroporto di Beijing ci si può spostare in taxi, ma anche il sistema dei bus cittadini funziona piuttosto bene: a gestire gli spostamenti dei mezzi pubblici ci pensa l’Ibocs. L’Intelligent Bus Operation Control System, «manovra» via Gps gli oltre 2.000 autobus della Beijing Public Transport, assegnati alle linee speciali olimpiche. A sviluppare il programma Thetis, società veneziana specializzata in ingegneria ambientale e sistemi intelligenti per il trasporto (ricavi pari a 19 milioni l’anno e 150 dipendenti). E ancora: la Irsap, 1.100 dipendenti e 350 milioni di un fatturato, sede ad Arquà Polesine, si è aggiudicata la posa di 5mila elementi irradianti e 300 radiatori sistemati al velodromo Laoshan. Ggp di Castelfranco ha fornito una cinquantina di trattori per la manutenzione degli spazi verdi. Per quanto riguarda il cuore dello Sprtsystem trevigiano, Lotto (610 dipendenti e 300 milioni di fatturato) ha esordito nella sua avventura olimpica in maniera decisamente positiva: Giuseppe Rossi, con ai piedi le Vento Diablo Kl, ieri ha segnato un gol. Anche Diadora (450 dipendenti e 135 milioni di fatturato) ha scelto i Giochi per lanciare nuove tecnologie: ai piedi di Roel Paulissen (campione del mondo maratona 2008), Jakob Fuglsang e Marco Aurelio Fontana (campione italiano ciclocross), ci sarà la Protrail Olympic Limited Edition, combinazione hi tech di carbonio, microfibra e gomma. Fiamme Azzurre per la Pinarello di Villorba (40 dipendenti e 22 milioni di fatturato): le bici di Treviso, apprezzate da molti campioni, saranno cavalcate anche dal Gruppo sportivo della Polizia Penitenziaria. Non vanno dimenticate Nice (che ha automatizzato parte del villaggio olimpico) e Sover, l’azienda bellunese che ha realizzato gli occhiali olimpici per Freddy. Infine la scherma: gli atleti italiani saranno equipaggiati dalla Negrini di Verona. Alle spalle dell’azienda scaligera oltre un secolo di esperienza: è stata fondata nel 1897. A questo punto il medagliere imprenditoriale veneto è fatto: non resta riempire quello sportivo.
fonte: La Nuova Venezia/gruppo L’Espresso
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