Punto e a Capo

SALVATE IL “COLLEGA” CARLO PARIS

Ma scusa Paris c’era bisogno di andare fino in Cina per raccontarci questa mirabolante storia? Bastava andare a piazza Vittorio Emanuele (Roma) e troppi ne avresti trovati.  

Non ce ne voglia Paris, né la Rai, che ha messo in campo tante giovani "promesse" in questa spedizione, che sa tanto di nave-scuola a cinque cerchi. C’è chi alza gli occhi al cielo come vezzo o ammicca troppo durante "Buongiorno Pechino" (forse perchè crede che nessuno se ne accorga), c’è chi fa domande scontatissime al momento dell’ufficializzazione del titolo olimpico, c’è chi, come oggi, chiede ai canoisti bronzo nel K2/1000 mt. se è una medaglia storica per il "canottaggio" (evidentemente non conosce la storia degli Abbagnale e non sa distinguere una canoa da un’imbarcazione da rowning). E c’è chi come Paris starà pregando la Madonna (visto che stasera ha fatto un servizio, anche questo sempre in "esclusiva RAI", sulla chiesa cattolica in Cina) di tornarsene a casa al più presto per raccontare il suo amato calcio. Salvatelo se potete e lo stesso fate con noi che dobbiamo ascoltarli e pagare il "Canone". 

Ah, per la cronaca, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la spedizione della tv pubblica di Stato segnerà un bel segno "rosso": -25 mln di euro. Sono venuti a mancare i soldi della pubblicità. Certo che con i servizi sui disoccupati cinesi (visto i morti che abbiamo a casa) non è che venga proprio il desiderio di investire un euro sulla rete olimpica Rai (RAI2). 

C’è un giornalista del plotone Rai (246 unità) che non sta seguendo i Giochi. E’ stato spedito ai confini dell’Impero Celeste per cogliere le particolarità dei costumi di questa società millenaria e raccontarle al grande pubblico. E’ il "collega" Carlo Paris, più interessato al calcio, ma se l’azienda lo chiama lui parte. L’unico "neo" è la scelta dei temi. Il più bello è stato l’incontro con un "disoccupato" cinese.

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Marcel Vulpis

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