Rugby

Rugby – Il business della Celtic league

I diritti tv della Celtic League – oggi Magners League, dal nome dello sponsor, produttore di sidro – oggi ammontano a 6 milioni di euro, la Fir è convinta di poterne aggiungere 1,5, anche se La7 non è interessata, la Rai nicchia e Sky tace.

2010 significa più tempo per organizzare lo storico passo, ma anche una lunga stagione di incertezza per le società italiane (che fine farà il Super10, la Serie A del rugby italiano?) e per i giocatori che potrebbero entrare nelle due rose. «Dopo l’ingresso nel Sei Nazioni – ha dichiarato il presidente Fir Giancarlo Dondi – al rugby italiano viene offerta un’altra grande possibilità. Può essere la svolta per il nostro movimento, con ricadute positive sulla Nazionale. Ora tocca a noi dimostrare di essere all’altezza di un confronto settimanale con il rugby europeo di alto livello».

Ora, soprattutto, si tratta anche di decidere in fretta quali saranno le due selezioni. Le candidate al momento sono 5: i Gladiatori (rugby Roma, Capitolina e Lazio) e i Lupi (altra Roma e l’Aquila) a Roma, gli Aironi fra Viadana e Parma, Calvisano (insieme a Brescia) e Treviso, che corre da sola. I celtici preferirebbero grandi città, per la Fir il problema è anche politico, visti gli sbilanciamenti leghisti per Treviso e gli Aironi, e il sostegno degli ex-An a Roma. A meno che non si opti, a sorpresa, ma non troppo, di allestire due team controllati direttamente dalla Fir.

fonte: La Stampa

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Marcel Vulpis

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