Rugby – URC e FuturaPark pensano ad allearsi per staccare il biglietto della Magners cup
"Gli ultimi sviluppi della questione riguardante la partecipazione italiana alla Magners Celtic League hanno impresso una accelerazione al processo di scelta delle due sedi da parte della Federazione Italiana Rugby.
Facendo seguito a quanto già espressamente dichiarato nei precedenti comunicati ufficiali Mantovani Lazio 1927, Futura Park Rugby Roma e AlmavivA Capitolina, nella piena consapevolezza delle potenzialità proprie e del movimento da esse rappresentato e certe della necessità di una piena assunzione di responsabilità in un passaggio storico estremamente delicato per il rugby italiano, rinnovano la ferma volontà comune di dare vita ad una nuova entità sportiva secondo i parametri concordati dalla FIR con la Celtic League.
La decisione delle tre società fa seguito ad una serie di incontri che hanno avuto come oggetto la presa di coscienza di tale finalità comune e delle modalità attraverso le quali essa dovrà essere realizzata.
Lo stato della definizione dei parametri non consente una articolazione piena del piano operativo ma è nostra intenzione sottolineare quali sono i punti che sostanziano la nostra volontà comune, in totale accordo con le finalità di conrollo e sviluppo dei giocatori italiani espresse dalla FIR.
– Le potenzialità commerciali ed organizzative del bacino di riferimento
Le possibilità offerte dalla città di Roma in termini di numeri potenziali di fruitori/clienti della nuova realtà sportiva, la capacità di coinvolgimento in organizzazioni di eventi sportivi di alto livello (come dimostra l’esperienza del Sei Nazioni), il forte richiamo turistico offerto agli appassionati delle Nazioni celtiche (un parametro di centrale importanza per la Celtic League) soddisfatto dalla ricettività alberghiera e dall’aeroporto internazionale, l’importanza per l’intero movimento di avere il punto di riferimento per l’area Centro-Sud dell’Alto Livello nella Capitale, sono indicatori che non possono sfuggire in sede di analisi.
– Impiantistica
In termini di impianti l’iniziativa potrà contare sul progetto, in stato avanzato, del Nuovo Tre Fontane Rugby City per l’immediata costruzione di uno stadio da 9.000-10.000 posti coperti, ideale dimensione per il campionato in questione. Il nuovo stadio dovrà costituire un patrimonio impiantistico di riferimento per la nuova entità, fermo restando la possibilità di organizzare alcune delle partite interne allo Stadio Flaminio, ove le necessità dell’evento prevedano una affluenza maggiore della media prevista e come concordato in precedenza con la FIR.
Il progetto Rugby City, che prevede sviluppi commerciali in grado di garantire un consistente apporto economico da investire annualmente nel progetto sportivo, consentirebbe di edificare una vera Casa del rugby sul modello anglosassone che, ove opportunamente adattato alle esigenze locali, rappresenterebbe una svolta culturale di rilevante importanza sia sociale che sportiva. Nel patrimonio del progetto delle tre società, inoltre, sono già operative positive relazioni con le amministrazioni e con le istituzioni locali che consentono di allargare l’orizzonte e prevedere la prossima articolazione di iniziative mirate nei confronti di scuola, imprenditoria e cultura.
– Identità e radicamento territoriale
Lazio 1927, Rugby Roma Olimpic e Unione Rugby Capitolina sono altresì concordi nella ferma intenzione di coinvolgere in maniera sostanziale nel progetto di costituzione della nuova entità sportiva tutte le società del territorio che esprimeranno tale volontà attraverso il Comitato Regionale del Lazio, nella condivisione di tale progetto e delle sue linee-guida e per soddisfare il parametro di territorialità richiesto dalla Celtic League.
– Base finanziaria
Queste energie dovrebbero confluire nella creazione del nuovo soggetto sportivo indipendente che si avvarrebbe da subito, oltre che del già citato progetto Rugby City e dell’apporto economico annuale da esso garantito (circa 1.000.000 Euro), di uno sponsor di maglia già disponibile (700.000 Euro), di un parziale spostamento di risorse dei tre club di vertice, dell’intervento economico FIR a copertura dei contratti dei giocatori di interesse nazionale, dei proventi previsti dall’ERC per la partecipazione all’Heineken Cup, dei proventi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi e per le altre piattaforme, da quelli di botteghino, da ulteriori sponsor con esposizione cartellonistica all’interno degli stadi, da sponsor minori e da sponsor tecnici, oltre che da quelli derivanti dalla commercializzazione del merchandising, area in cui le squadre già partecipanti alla Celtic League possono fornire importanti modelli cui far riferimento.
– Riforma dei Campionati Nazionali
Tale espressione di volontà da parte dei tre club non può prescindere dalla urgente riforma dei Campionati Nazionali nel senso di una normalizzazione dei costi da adeguare al reale livello e della necessaria riduzione della presenza di giocatori stranieri, così da valorizzare i vivai e nel senso del fondamentale recupero di quei valori di appartenenza delle squadre al territorio capaci di creare fidelizzazione e garantire ricambio.
L’idea futura e condivisa vede la partecipazione di Lazio 1927, Rugby Roma Olimpic e Unione Rugby Capitolina al proprio campionato nazionale ciascuna con i propri colori e la propria tradizione ma tutte facenti riferimento, per l’Alto Livello, alla nuova entità sportiva cui forniranno gli atleti del futuro dai propri vivai.
Il rugby italiano di club vive una fase di crisi oggettiva che vede un panorama caratterizzato da un massimo campionato (Super10) dal livello tecnico non formativo, di scarso interesse e con una presenza di giocatori stranieri che deprime la possibilità di crescita dei giovani giocatori italiani.
Le società romane vedono questo periodo di crisi come una grande opportunità da cogliere per riformare un sistema divenuto improduttivo e inutilmente costoso e mettono a disposizione del movimento ogni energia con il comune obiettivo di creare sviluppo".
fonte: Unione rugby capitolina
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