Rassegna Stampa – “Benchmarketing” in una intervista su Sponsornet.it
Benchmarketing – Dieci idee creative dal pianeta sport business
“Le relazioni interpersonali sono importanti nello sviluppo di qualsiasi progetto, ma non possono essere l’unica chiave di accesso.” (Marcel Vulpis, direttore dell’agenzia sporteconomy.it) |
Intervistiamo Marcel Vulpis, 40 anni, direttore dell’agenzia sporteconomy.it, scrittore di finanza economica per "Italia Oggi", nonché autore del libro "Benchmarketing – Dieci idee creative dal pianeta sport business".
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Redazione: "In base a quale criterio sono stati scelti i casi di marketing sportivo? E qual è il comun denominatore?" Marcel Vulpis: "Esclusivamente puntando sul concetto di “eccellenza”…..in ambito marketing. Sono case history di progetti già realizzati o in fieri, che hanno come comun denominatore il concept di eccellenza. Modelli di riferimenti, da qui il titolo “Benchmarketing”, che possono essere presi come spunto di riflessione nel nostro Paese quale che sia la disciplina o il territorio di riferimento." Redazione: "Ci sono in Italia tra basket, volley e calcio dei casi che possono porsi come vere eccellenze dato che i casi da Lei riportati sono perlopiù stranieri?" Marcel Vulpis: "Nel calcio quest’anno vi è il caso di Unicredit, nuovo sponsor della Champions league, che ha coinvolto tutto il network (23 paesi dell’Ue) per legarsi al più importante evento calcistico continentale per club. Un’operazione di immagine giocata intelligentemente sulla gestione dei costi e delle economie di scala, che porterà a una crescita della brand awareness del gruppo, già oggi terza banca globale europea." Redazione: "Come si spiega la mancanza in Italia di casi d’eccellenza? E’ un problema di cultura manageriale orientata al marketing secondo Lei, cosa si potrebbe consigliare a coloro i quali muovono la macchina dello sport business?" Marcel Vulpis : "Sicuramente è un problema di cultura manageriale e di incapacità soprattutto ad osare…Spesso si scambia il marketing con la vendita commerciale e nel calcio italiano marketing fa rima con vendita dei rotor/led bordo campo.Questo non ha un grande senso e soprattutto non porta alcun valore aggiunto al mercato del marketing calcistico, sempre più penalizzato dalla leva prezzo, a maggior ragione adesso che siamo in una fase contingente di crisi." |
Redazione: "Una delle attività che trovano la sensibilità degli operatori è legata alla ricerca degli sponsor. Questa in Italia è legata più a criteri personali che professionali. Lei condivide questa ipotesi, che azioni si possono fare per cambiare il modello, magari ispirandoci anche alle realtà estere?" Marcel Vulpis: "Le relazioni interpersonali sono importanti nello sviluppo di qualsiasi progetto, ma non possono essere l’unica chiave di accesso. Altrimenti ci troveremo di fronte a un “bar-marketing”, ovvero a un marketing sviluppato esclusivamente di fronte a un aperitivo. Alla base di tutto ci deve essere sempre: A) una grande idea in linea con i valori delle potenziali aziende sponsor B) un team competente capace di sviluppare il progetto C) un’attenta attività di monitoraggio dei risultati, che, per forza di cose, devono far capire se, al di là dell’idea, sono stati raggiunti i risultati che si è prefissati."
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fonte: Sponsornet.it
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