Ultim’ora – Il Barça vola a Roma, in un minuto dall’inferno al paradiso
Un giocatore "Adidas" (lo spagnolo A.Iniesta) spedisce in finale, nell’extra-time, il Barcellona, club legato al marchio Nike, così come il Manchester United. Una beffa del destino, visto che poteva riproporsi la finale 2008 (ManUtd-Chelsea), con il club londinese sponsorizzato dalla casa di Herzogenaurach.
Il prossimo 27 maggio allo stadio Olimpico assisteremo a un vero e proprio derby commerciale rafforzato dalla presenza dei calciatori-testimonial di entrambe le squadre.
Sul fronte delle maglie due opposti modelli di business. I "Red Devils" si presenteranno con AIG, la compagnia assicurativa americana che ha subito forti contraccolpi in questi ultimi mesi (più volte a un passo dal fallimento). Il Barcellona, invece, è l’unico club di calcio che paga lo sponsor invece di chiedere denaro (in cambio dell’exposure tv). Una scelta obbligata trattandosi di Unicef, la più importante organizzazione umanitaria internazionale. Sotto il profilo tecnico entrambe le realtà europee sono "firmate", come detto, da Nike con contratti tra i più elevati in Europa.
Come nel caso della prima semifinale il giocatore Abidal (sponsorizzato da Nike) non sarà presente nella capitale per il match che assegnerà il titolo continentale. Stessa sorte per Darren Fletcher (griffato dal marchio dello swoosh) in forza al Manchester.
Sia il ManUtd che il Barça arrivano alla finale di Roma con sei vittoria a testa (dalla fase a gironi a oggi).
E’ il Barcellona il secondo club finalista di Champions league 2009. Raggiunge il Manchester United a Roma, per il match clou del 27 maggio (stadio Olimpico). Il gol-qualificazione è arrivato nel recupero grazie a una invenzione di A. Iniesta. Fino al 93° era in vantaggio il Chelsea (gol del ghanese Essien).
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