Serie A - Serie B

Rassegna stampa – Per La Stampa il finale potrebbe anche non essere Fioranelli

I tifosi: salto nel buio o affare? Baldini, possibile rientro
GUGLIELMO BUCCHERI, GIANLUCA PAOLUCCI
ROMA
L’offerta di Vinicio Fioranelli è ancora «oggetto di valutazione» da parte di Mediobanca. Tutto da rifare? Non proprio. L’analisi dei dati e delle garanzie fornite da Fioranelli richiederà ancora qualche giorno, ma negli uffici di piazzetta Cuccia contano di chiudere al massimo per la fine della settimana. All’indomani delle indiscrezioni che davano l’affare ormai già fatto, a rimettere tutto in discussione ieri è stata una nota della Italpetroli dei Sensi. Una smentita secca per dire che «non è stato sottoscritto alcun accordo, di alcun genere, avente ad oggetto il pacchetto azionario» della As Roma, «né ad oggi esistono le condizioni e i presupposti per far ritenere che, contrariamente a quanto riferito da taluni organi di stampa, possa essere conclusa una transazione di alcun tipo nella giornata di lunedì prossimo, 22 giugno».

Fioranelli, Volker Flick, la cordata svizzera. Roma non fa in tempo a stappare lo spumante che il tappo già brucia. Se, infatti, l’uscita di scena della famiglia Sensi viene salutata dalla piazza giallorossa come il giorno della «liberazione», la Capitale che ha Totti nel cuore comincia a fare i conti nelle tasche dell’annunciato nuovo vertice di Trigoria. Quaranta, al massimo dieci di più, i milioni che usciranno dalle casse di Fioranelli e soci per la campagna rafforzamento in vista della rincorsa all’Inter, così racconta chi è vicino alla nuova proprietà. E i sogni di gloria in fatto di sorpasso alla concorrenza sul mercato giocatori? I tifosi romanisti si interrogano e le domande hanno un comune denominatore che sconfina nel pieno di dubbi. C’è chi guarda alla cordata Fioranelli come ad un salto nel buio di una nuova gestione dove poco, o nulla, si conosce dei protagonisti in campo. E c’è chi spera che il vero compratore della società faccia capo ad uno sceicco, forse lo stesso che ha in mano il Manchester City. «E se nel giro di due tre anni torniamo punto a capo?»; ancora: «Non è che questi signori si sono fatti avanti, pronti poi a rivendere – nel giro di pochi mesi arricchendosi sulla Roma?», si chiedono i tifosi.

Il punto di partenza resta quello dell’apertura di credito nei confronti di una svolta che potrebbe riportare nella Capitale Franco Baldini nel ruolo di direttore generale (o direttore sportivo) del club di Trigoria. Oggi l’ex uomo mercato giallorosso ai tempi di Capello, lavora con la massima dedizione alle dipendenze della Nazionale di Sua Maestà britannica, ma un richiamo nella città che lo ha consacrato come il personaggio anti-sistema nell’era Moggi sarebbe difficile da respingere. Fioranelli più Baldini più Flick, quest’ultimo per seguire il progetto della costruzione del nuovo stadio della Roma. Il calcio italiano guarda con atteggiamento d’attesa agli ultimi sviluppi in casa giallorossa e resta alla finestra. Anche ieri il duello dei comunicati ha occupato la scena, con l’avvocato di Fioranelli pronto a sigillare l’accordo perchè «l’hanno scritto tutti i giornali» e Mediobanca a ribadire come non ci sia stata da parte dell’advisor dei Sensi nessun passo ufficiale che riconosca la validità del progetto della cordata svizzera.

Fioranelli, il grande tessitore nato in Italia, ma residente a due passi da San Gallo, prova a ripartire in una nazione che lo ha visto grande attore quando c’era da portare giocatori alla corte dei cugini laziali. Il primo fu il tedesco Riedle, (Lazio ‘90), ma memorabile restano i ricordi dell’estenuante trattativa, poi fallita, condotta da Fioranelli insieme con Cragnotti per giocare d’anticipo sull’Inter e far sbarcare nella Roma biancoceleste il fenomeno Ronaldo.

Passato il tempo degli affari con Cragnotti, Vinicio Fioranelli si è dedicato anche ad altri affari. Negli anni ha messo su un piccolo impero, quasi tutto in Svizzera, dove risiede (a parte una partecipazione della Corte alla Flora dello stesso Cragnotti, a Montepulciano). L’offerta sulla Roma dovrebbe essere arrivata dalla Fio Agency, nel cui consiglio d’amministrazione siedono i figli Jesse e Kevin. Oppure della Fio Sport Group: scopo sociale la consulenza in ambito sportivo e la commercializzazione di diritti e licenze. O ancora con l’ultima nata, la Fio Trading che è stata registrata tre giorni fa e dovrebbe dedicarsi alla commercializzazione di materie prime, «in particolare petrolio e prodotti agricoli». Ma con Fioranelli ci sono due cittadini italiani, residenti a Roma: Adriano Di Palma e Mauro Brandani.

 
fonte: La Stampa.it
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