"Vogliamo che questa emozione sia condivisa dal maggior numero di persone", sottolinea il ceo di Chicago 2016. "Faccio due esempio. Lo stadio olimpico, dove si svolgeranno le gare di atletica e le cerimonie di apertura e chiusura, avrà all’esterno sulla facciata dell’impianto un maxi schermo capace di proiettare ciò che avviene al suo interno. E’ una novità assoluta, ma fa capire qual è il nostro approccio in tal senso. Lo stesso avverrà inoltre nel bacino delle gare di canottaggio. Sul lago Michigan abbiamo previsto tribune per circa 20 mila spettatori, ma sempre grazie al sistema dei maxi screen altri 200 mila visitatori potranno beneficiare delle immagini delle gare. Oltre a ciò, a differenza di precedenti esperienze olimpiche, vogliamo che atleti e pubblico si incontrino pre, durante e post gare. Questo creerà, crediamo, una atmosfera incredibile, unica e irripetibile". Prevista anche la partecipazione di altre città fuori dell’area urbanda di Chicago (fino a 4-5 ore di macchina dall’host-city). Verranno coinvolte per l’utilizzo degli impianti sportivi (finalizzati agli allenamenti delle squadre) e per creare, soprattutto, un indotto economico-turistico che possa generare benefici pre/post Giochi per l’intera economia "regionale". 

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"Sarà l’Olimpiade della gente, del pubblico in generale". Non ha dubbi al riguardo Patrick G. Ryan, ceo e presidente di Chicago 2016. Ieri nell’intervista rilasciata all’agenzia Sporteconomy.it, durante le gare della terza giornata di nuoto (dove tra l’altro il loro testimonial Michael Phelps è stato sconfitto per la prima volta post Pechino2008 dal tedesco Paul Biedermann).