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ESCLUSIVA – Marcel Vulpis (Sporteconomy): “La candidatura di Venezia per le Olimpiadi 2020? Impossibile” |
Appena il CIO ha stabilito che sarà Rio la sede delle Olimpiadi del 2016, è arrivato subito il lancio della candidatura di Venezia. In poco tempo tutti i mass-media hanno iniziato a parlare di questa ipotesi. Ma anche Roma non è stata a guardare. Quindi è iniziato il duello a distanza, soprattutto politico. Da una parte Cacciari e Galan, dall’altra Alemanno e Marrazzo. Tutto questo, e non è un caso, a qualche mese dalle elezioni amministrative in Veneto e a Venezia. “Va detto – osserva Marcello Vulpis, direttore di Sport Economy che da anni analizza l’economia nello sport, in particolare nei grandi eventi – che Venezia non ha alcuna possibilità di poter battere Roma. I motivi sono molti. Prima di tutto va tenuto conto che la città lagunare non ha a disposizione alcun impianto sportivo. Non si può pensare che il Comitato Olimpico Internazionale possa assegnare le Olimpiadi ad una città che ha come unico stadio il Penzo. Venezia deve pensare a costruire impianti sportivi a prescindere dalla possibile organizzazione di eventi internazionali. Poi, non va dimenticato che Roma sta preparando il 60. anniversario delle Olimpiadi che ha già organizzato, quindi sfrutterà questo momento mediatico. Infine, al sud c’è un’altra città che sta per proporre la propria candidatura, e vi assicuro che ha a disposizione carte migliori di quante ne abbia in mano Venezia. Ma il problema sta anche nel fatto che è proprio la candidatura italiana ad essere poco credibile. Ma alla fine verrà fatta lo stesso. Il motivo? Semplice, il fatto di creare un comitato organizzatore costa alla collettività circa 30 milioni di euro, tutti soldi che creano posti di lavoro…”. |
Marcel Vulpis intervistato da Andrea Martucci, firma de Il Venezia, sul tema della candidatura di Venezia2020.
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