Sport&Affari – Petrucci (Coni) non fa sconti sul tema delle candidature olimpiche
"Godiamo di una certa credibilità nel mondo e non possiamo perderla con candidature estemporanee" ha sottolineato Gianni Petrucci (massimo esponente del Coni), che appena due giorni fa aveva parlato di candidate sfornate come pizze. "Quando si presenta un progetto deve poter essere speso a livello mondiale – ha aggiunto – insomma servono cose concrete e non solo il fascino di una bella città. Ha perso perfino Obama". Anche Milano potrebbe essere interessata all’affaire, sfruttando magari l’accoppiata con l’Expo del 2015, e proprio su questo la giunta ha deliberato un protocollo d’intesa per la riqualificazione e ristrutturazione di impianti cittadini dal 2010 al 2015. Il primo potrebbe essere il centro 25 aprile di via Cimabue.
La città che riceverà il testimone da Rio de Janeiro sarà scelta nel 2013, con ogni probabilità a luglio: sei mesi prima, quindi tra fine 2012 e inizio 2013 il dossier deve essere pronto. "La città non è candidata fino a quando il Cio non l’ha inserita nella short list, fino ad allora è un’applicant city" ha ribadito Pagnozzi. Insomma il decalogo è il primo passo per mettere ordine: la credibilità, per il Coni, viene prima di tutto.
Stabiliti i diversi passaggi che porteranno il Coni a scegliere la città candidata italiana da presentare al Cio per poi correre per l’assegnazione dei Giochi del 2020. (nella foto un "pensieroso" Gianni Petrucci, numero uno del Coni).
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