Sport&Affari – Il j’accuse di Michel Platini sul futuro del calcio europeo
Con le nuove regole proteggeremo il business di Abramovich, Massimo Moratti e Glazer. Sono sicuro che vogliono vendere, ma chi comprerebbe club con tanti debiti? Chi sarebbe così stupido?". Il presidente dell’Uefa Michel Platini spiega la necessità di attuare il piano di "Fair play finanziario" varato dall’Uefa per risistemare i conti del mondo del pallone. Una regolamentazione del settore che vedrà i gradi club rientrare della loro esposizione debitoria entro tre anni. "Il criterio che seguiremo è che chi vorrà partecipare alle nostre competizioni non potrà spendere più di quanto incassa. Tutti i proprietari mi hanno chiesto una migliore filosofia, più trasparenza. In Germania – si legge su alcuni quotidiani britannici – i debiti non sono tollerati. In Inghilterra sì. Se il Manchester United dispone di 300 milioni di sterline e ne spende 400, non va. Se il Liverpool paga ogni anno 60 milioni di sterline di interessi alle banche, si tratta di un sacco di soldi". Una regolamentazione che avvicinerà nuovi potenziali investitori: "Se il sistema viene regolamentato molti saranno interessati ad acquistare. Non sono un economista, ma uso la logica", ha detto Platini. Il presidente della Uefa critica anche il sistema inglese che soffre secondo lui dell’ingerenza di troppi proprietari stranieri. "Mi piace quando si investe nel campionato del proprio paese. Gli inglesi dovrebbero fare leggi per impedire l’arrivo di altri investitori stranieri. In Germania uno straniero non può avere più del 50% della società. In Francia gli stadi sono di proprietà dei comuni. A me piace il modello del Barcellona: i tifosi sono gli azionisti e non può esserci un proprietario straniero".
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