Dubai world, la holding pubblica dell’emirato arabo, potrebbe vendere una parte delle sue attività estere per far fronte ai debiti. Lo ha rivelato il direttore generale del ministero delle finanze di Dubai, Abdulrahman al-Saleh, alla tv Al Jazeera. «Per ottenere finanziamenti si possono vendere asset della compagnia, non del governo. C’è un po’ di confusione a questo proposito», ha osservato al-Saleh, «si parla del fatto che il governo potrebbe vendere asset. La compagnia ha investimenti esteri e investimenti immobiliari all’estero. Niente ci impedisce di metterli in vendita. Il principale obiettivo della ristrutturazione di Dubai world è quello di garantire la sua continuazione in una nuova struttura», anche se è «prematuro» parlare di specifici piani sulla ristrutturazione del debito. Al-Saleh ha declinato ogni commento sui negoziati con i creditori.

Proprio ieri Dubai world ha incontrato i suoi principali creditori per discutere la ristrutturazione di 26 miliardi di dollari di debiti. Tra i maggiori creditori vi è Emirates national bank di Dubai, con circa 3 miliardi di dollari di prestiti, mentre le banche britanniche vantano complessivamente 5 miliardi di dollari di crediti. Tra queste spicca Rbs, con prestiti tra 1 e 2 miliardi di dollari, seguita da Hsbc, Standard Chartered e Lloyds. Le banche britanniche, tuttavia, secondo il Financial Times, vantano il grosso dei loro crediti soprattutto nella parte sana di Dubai world, quella che è stata scorporata dalla ristrutturazione.

Il quotidiano britannico ricorda inoltre che il governo di Dubai non intende garantire i debiti di Dubai world e che la holding ha già preannunciato che non intende includere nella ristrutturazione il private equity Istithmar, che detiene le partecipazioni estere più importanti: Dp world, che controlla i grandi porti, e Jabel Ali Free Zone.

fonte: ItaliaOggi